Descent 2 – Loft with a view

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Aleki77
view post Posted on 28/9/2007, 16:07




Ecco il seguito di Descent come promesso!

Spero che vi piaccia quanto e più della precedente!

Buona lettura

The pretender
Descent 2



Loft with a view



- Prima Parte -


Sabato 27 aprile 2002 ore 3.30 PM West Coast
Lago Summit – Parco Nazionale Glacier
Montana

L’aria del Montana di fine aprile era decisamente frizzante. Il vento increspava l’acqua del lago distorcendo momentaneamente le immagini speculari delle montagne ancora incappucciate di neve.

Una bambina dai capelli castani correva ridendo tra i prati in fiore. Appariva e scompariva come se si trattasse di una fatina dei fiori.

Ad ogni fiore che incontrava gli diceva il suo nome latino. Dove posava i piedi sembrava sbocciasse la primavera.

Il piccolo ranch era un avamposto in un luogo che sembrava aver conservato intatto in suo stato selvaggio e incontaminato. Alcuni cavalli pascolavano all’interno di un recinto. Un puledro scalpitava per correre sulle colline.

J “Kate, dove sei?”

A parlare era stato un uomo alto con cappello e stivali da cow-boy.

K “Sono qui papà!” – Lei le fece cenno con una mano e poi ritornò ai suoi giochi.

Jarod si sedette sul primo scalino della veranda, riprendendo la lettura della lunga lettera che gli era arrivata da poco tramite corriere.

Caro Jarod,
so che affidare i miei pensieri su un foglio di carta può essere pericoloso per entrambi, ma la carta mi da quel genere di conforto che una fredda tastiera non sempre mi può dare.
Sono molto cambiato da quando mi hai tirato fuori dal 76 77, molto lo devo a te, a nostro padre e alle due meravigliose sorelle che ho, ma penso che il cambiamento più importante sia avvenuto grazie ad un’altra persona.
So che ti ricorderai che scomparvi senza avvisare nessuno, lasciando un biglietto incompleto. So che allora vi feci preoccupare e che non diedi notizie per molto tempo, ma il fatto è che “la sua voce” mi disse di seguirla.

E io decisi di fidarmi di lei.

Seguire chi dirai … si trattava di una ragazza.
I suoi capelli si muovevano con il vento e il suo corpo al ritmo della musica che ha dentro di lei.

La seguii per settimane senza avere mai il coraggio di avvicinarmi a lei.
Scoprii molto di lei, eppure avevo un quadro così incompleto.

Ad ottobre la vidi entrare nel Massachusetts Institute of Technology (MIT) decisi di seguirla anche lì, la pensavo una studente invece scoprii che è l’assistente del prof. Allen. In quelle settimane di pedinamento pensavo di aver capito tutto o quasi di lei, ma la sua trasformazione in docente mi sorprese tanto da farmi pensare di trovarmi di fronte una simulatrice.
Insegna astrofisica.

Ti assicuro che spiega concetti abbastanza elementari, eppure mi è sembrato di non averli mai capiti così chiaramente prima di sentire le sue lezioni. Divenni un assiduo frequentatore del suo corso, tanto che un giorno, quando nessuno rispose a una sua domanda sul calcolo integrale mi disse: “Lei, si lei che è sulla destra, in questi giorni mi è sembrato molto attento, perché non ci spiega la formula che ho scritto sulla lavagna?”
Naturalmente risposi senza nessun problema, arrivando anche a criticare la sua applicazione nel contesto specifico in cui la stava proponendo.
Sapevo di aver ragione e non mollai nemmeno di un millimetro, ma mi accorsi di essere stato notato.

Non mi era mai successo di accalorami in quel modo per sostenere una mia teoria.
Avrei voluto scomparire, tutto per la mia voglia di mettermi in mostra!

Al termine della lezione mi venne vicino e mi chiese se la potevo seguire nel suo studio. Non trovai una risposta abbastanza convincente per dirle di no.
Quando fummo nel suo studio sentii lo stomaco che si contorceva, feci una rapida autodiagnosi e giunsi alla conclusione che entro poco avrei sviluppato una forma di influenza intestinale che invece non arrivò mai.

Scoprii poi che invece questa malattia è chiamata “farfalle in pancia”, non c’è nulla di scientifico, eppure esplicita chiaramente i sintomi.

Tornando al nostro incontro nel suo ufficio lei si mostrò molto disponibile e mi disse che non aveva mai avuto uno studente così brillante e che voleva ancora avere la possibilità di sviscerare argomenti così complessi con qualcuno che potesse metterla in difficoltà, perché la sua mente ultimamente le sembrava meno brillante da quando si limitava ad insegnare agli studenti.

La mia mente voleva dirle di no, ma il mio corpo non ne voleva sapere di spostarsi e mi sorpresi immensamente quando la mia voce le disse che sarebbe stato un piacere.

Cominciammo così a vederci anche fuori dall’aula.

All’inizio solo per parlare di fisica, matematica, teorie sulla nascita del mondo, poi sui gusti musicali, sul cibo, sui film e così via … pensavo di conoscerla dopo averla pedinata molto a lungo, ma dovetti ricredermi.

Una sera, mentre eravamo al planetario dell’università mi ha baciato.

E’ stato il mio primo bacio! Sono rimasto immobile. Non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo. Vista la mia reazione lei scomparve da quella parte della mia vita non accademica, con il senno del poi non posso darle torto.

Stavo male al pensiero di non stare più con lei al di fuori dell’aula, ma non avevo la più pallida idea di come comportarmi.
Sotto Natale le lezioni si interruppero e così non ebbi più la possibilità di rivederla. In quei giorni mi rintracciasti e riunito al resto della famiglia.
Fino a fine gennaio rimasi con Emily e poi, come accade inesorabilmente alla nostra famiglia, torniamo a spargerci su questa terra in cerca di risposte.

Così sono ritornato al MIT per cercare le mie risposte.

Sono tornato da lei.

Invece di tornare in aula, l’aspettai direttamente nel suo ufficio.
Lei sembrò molto sorpresa del mio arrivo. Quasi non mi volle ascoltare. Disse che l’avevo presa in giro. Che quando aveva controllato i miei dati non ero risultato iscritto e che quindi o non ero chi dicevo di essere o non ero iscritto.

Con il cuore in mano le dissi che ero rimasto così attratto da lei da seguirla fin dentro al MIT, perché volevo conoscerla.

Rimase in silenzio.

Poi mi guardò negli occhi e mi chiese perché non avevo risposto al suo bacio.

Le confessai che era il mio primo bacio.

Rimase in silenzio a fissarmi, per un momento sembrò non credermi. Poi mi chiese se ci fosse stata una nuova occasione se mi sarei comportato in maniera diversa. Risposi di si.

Devo essere sincero, mi ero fatto dare dei consigli da Emily.
Ricominciarono i nostri incontri e a marzo, il 3 di marzo, lei mi baciò ancora … questa volta io risposi al bacio …

La nostra relazione cominciò.

A fine marzo ci fu l’allarme rosso per salvare Kate, così, con poche spiegazioni mi dileguai per un po’.

Lei non la prese molto bene.

Dovetti dare fondo a tutta la mia inventiva per riuscire a persuaderla che ero andato ad aiutare mio fratello, ma alla fine mi perdonò.

Io ancora oggi mi chiedo cosa avevo da farmi perdonare, ma Emily mi consigliò di non impuntarmi per delle sciocchezze simili, di abbassare il capo e chiedere perdono!

Lei sente che non conosce tutto di me e questo la rende diffidente a volte nei miei confronti.
È come se anche lei avesse un sesto senso.
Secondo Emily invece si tratta di una caratteristica tipicamente femminile. Le donne devono avere qualcosa che a noi uomini manca completamente. Anche mia sorella oltre al sesto senso è dotata anche di questa caratteristica?

Tornando alla cronaca dei miei ultimi giorni. Una sera avevamo appuntamento nella biblioteca centrale, ma lei non si presentò mai.

La sto cercando ovunque e non riesco ad avere informazioni. Sono andato dal prof. Allen per avere notizie, ma è stato molto evasivo. Penso le sia successo qualcosa. Anzi, ne sono sicuro!
Le voci non smettono di parlare dentro alla mia testa e non riesco a capire che dicono. Non riesco a concentrarmi su una singola voce.

Ti prego Jarod aiutami.
Ethan


K “Papà chiamiamo la mamma?”

Jarod si riscosse dalla sua lettura.

J “Oggi non è giornata di video chiamate, lo sai.”

K “E con il telefono?”

Jarod guardò l’orologio da polso.

J “Si può fare. Ora è ancora in ufficio. Prima devi fare merenda.”

K “Va bene papà!”

Jarod ritornò alla sua lettera. Per fortuna che Ethan l’aveva mandata con un corriere espresso. La data in calce riportava giovedì 25 aprile. Quindi la ragazza doveva essere scomparsa almeno il 23 di aprile, forse dal 22.

Guardò le cartine che aveva appeso in soggiorno. Fece un rapido conto per arrivare al MIT c’erano 2600 miglia. Oltre un giorno e mezzo di strada in macchina e viaggiare con delle compagnie aeree con Kate non era sicuro.

Da Missoula oltre all’aeroporto internazionale c’erano delle piccole piste usate da dei privati.

Il problema vero era trovare l’aereo giusto.

Velocemente controllò su internet e trovò una piccola compagnia che faceva al caso suo. Non erano esattamente economici, ma poteva noleggiare l’aereo senza il pilota.

Controllò il suo conto on-line. C’era una bella somma, del resto dall’ultimo prelievo dai conti del Centro aveva speso poco.

Prenotò l’aereo per due settimane. Inserì un piano di volo fasullo.

Sorrise compiaciuto prendendo una caramella dal suo PEZ.

J “Ah Kate, prepara le tue cose, sta sera andiamo via.”

K “Gli uomini cattivi ci hanno trovato?”

J “No, dopo cena andiamo nel Massachussetts ad aiutare lo zio Ethan.”

----------

Ore 5.30 PM West Coast
Lago Summit – Parco Nazionale Glacier
Montana

K “Ciao mamma!”

MP “Ciao Kate, cosa hai fatto di bello oggi?”

K “Ho giocato con i fiori.”

MP “Che gioco hai fatto con i fiori?”

K “Oggi mi annoiavo, così papà mi ha insegnato i nomi di tutti i fiori.”

MP “Di a papà di non farti fare troppi giochi da simulatore. Non hai nessuno con cui giocare dove siete ora?”

K “No, i bambini vanno a scuola e abitano lontano da noi, ma sta sera andiamo dallo zio Ethan in …”

J “Kate, al telefono non dire i nomi dei luoghi!”

K “Va bene papà.”

MP “E cosa andate a fare?”

K “Ad aiutarlo!”

MP “Kate mi passeresti al telefono papà per favore?”

K “Certo mamma. Papà, la mamma vuole parlare con te.”

J “Si?”

MP “Ethan ha bisogno di aiuto? È nei guai?”

J “Non direttamente, ma sembra che sia scomparsa la sua ragazza.”

MP “Ethan … ha una ragazza? Non lo sapevo.”

J “L’ho saputo solamente oggi. Mi ha chiesto di aiutarlo nella sua ricerca.”

MP “Se tu avessi bisogno di aiuto …”

J “Te lo farò sapere.”

MP “Porterai Kate con te?”

J “Certo!”

MP “Ricordati la promessa Jarod! Prima viene Kate, poi tutti gli altri, anche se stiamo parlando di nostro fratello.”

J “Non ti preoccupare, me lo ricordo. Penso che sia ora di portare Kate in mezzo alla gente sta diventando insofferente all’isolamento, ha una fame spaventosa di contatti umani, un po’ com’ero io dopo essere fuggito dal Centro.”

MP “A maggior ragione. È il momento di stare più attenti allora.”

J “Cercheremo di dare nell’occhio il meno possibile. Devo dire qualcosa a Ethan da parte tua?”

MP “Digli che una volta trovata la ragazza la voglio conoscere!”

J “Sarà fatto! Parker, come stai?”

MP “Annoiata presumo! Nessun indizio da parte della mia preda preferita!”

J “Allora manderò delle briciole per riscuoterti da questo torpore!”

MP “Non troppe spero!”

J “Solo un piccolo rompicapo per toglierti dalla monotonia del Centro. Ora ti faccio salutare Kate, tra poco noi ce ne andiamo.”

MP “Ok. Ah … Jarod …”

J “Si?”

MP “A presto!”

Lui sorrise capendo il messaggio in codice.

J “A presto Parker. Kate vieni a salutare la mamma che poi dobbiamo andare.”

K “Mamma, mamma non vedo l’ora di vederti.”

MP “Anch’io Kate.”

K “Mamma ti voglio bene!”

Miss Parker rimase silenziosa per un istante e poi le disse: - “Anch’io te ne voglio
Kate. Fate buon viaggio.”

K “Ciao mamma. Ciao!”

MP “Ciao.”

----------

Ore 7.45 PM East Coast
431 Mountain Spring Road – Blue Cove
Delaware

Miss Parker chiuse la conversazione telefonica con un sospiro.
Ricacciò dentro le lacrime che si erano fatte strada durante la conversazione con sua figlia.

Come se si trattasse di un movimento meccanico si diresse al tavolo dove erano appoggiati gli alcolici. Prese la bottiglia di cristallo, stava per stapparla quando rimase ad osservala.

“Sono almeno quattro giorni che non viene la cameriera a riordinare la casa. Com’è possibile che la bottiglia sia ancora piena?”

Cercò di riordinare i suoi pensieri, i suoi sensi, i suoi ricordi.

“Quand’è stata l’ultima volta ho bevuto? Ieri? Il giorno prima ancora? Non riesco a ricordare il sapore dell’alcol. E se invece qualcuno mi sta drogando? E se invece ho dei vuoti di memoria?”

Per precauzione ripose la bottiglia, si fece un appunto mentale di portala a Broots per far analizzare il contenuto.

Andò nello studio di sua madre.

Non riusciva a riconoscerlo come proprio nonostante fossero passati più di trent’anni dalla sua morte. Dal doppio fondo di un cassetto tirò fuori le fotografie che Jarod le aveva spedito nei giorni passati. Stranamente il timbro postale era sempre quello di Blue Cove, eppure era certa che si trovassero ad almeno 2000 miglia dal Centro. Jarod aveva amici ovunque, non c’erano dubbi.

Mentre guardava le foto cominciò a spazzolarsi i capelli, era una cosa che l’aveva sempre rilassata, le sembrava che una parte di sua madre fosse accanto a lei.
Ripose la spazzola e nascose le foto nel suo cassetto segreto, la aspettava una serata monotona e solitaria.

----------

- Fine prima parte -


Spero che sia stata di vostro gradimento!

Commentate gente, commentate!!!

PS: IOTH sei sempre il mio correttore preferito! :P

:ciao:

Edited by Aleki77 - 28/9/2007, 22:06
 
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view post Posted on 29/9/2007, 00:38

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Sono contenta che tu abbia ritirato fuori Ethan e abbia indagato un po' sulla sua scorparsa "dopo il primo film"

Non ho idea di dove andrai a parare :lol: e questo è già abb interessante!! ;)
 
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IOTH
view post Posted on 29/9/2007, 12:18




CITAZIONE (Aleki77 @ 28/9/2007, 17:07)
PS: IOTH sei sempre il mio correttore preferito! :P

aleki77 così mi lusinghi :lol: ......cmq mi hai fatto proprio una bella sorpresa..... il continuo di descent non lo aspettavo così presto.....e per non essere ripetitivi ti dico solo che non vedo l'ora di leggere il continuo perchè anche a me ha fatto molto piacere l'introduzione di ethan nella ff.

ps:aleki77 sei proprio da :applausi: :applausi: :applausi: :applausi:
 
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Aleki77
view post Posted on 29/9/2007, 12:48




CITAZIONE (IOTH @ 29/9/2007, 13:18)
CITAZIONE (Aleki77 @ 28/9/2007, 17:07)
PS: IOTH sei sempre il mio correttore preferito! :P

aleki77 così mi lusinghi :lol: ......cmq mi hai fatto proprio una bella sorpresa..... il continuo di descent non lo aspettavo così presto.....e per non essere ripetitivi ti dico solo che non vedo l'ora di leggere il continuo perchè anche a me ha fatto molto piacere l'introduzione di ethan nella ff.

ps:aleki77 sei proprio da :applausi: :applausi: :applausi: :applausi:

Grazie grazie grazie!!!

Ho scritto la trama di udite udite di altre tre ff tP ... nelle mie lunghe pause dallo studio (in realtà studiavo nelle pause della scrittura di ff ;) ) e quella su Ethan mi affascinava molto! Per quanto IOTH sia molto shipper ha lasciato in sospeso un sacco di roba!
E così eccomi qua!

CITAZIONE
Non ho idea di dove andrai a parare e questo è già abb interessante!!

In effetti ho preso il giro un pò alla larga ... ho scelto una linea temporale abbastanza dritta senza flash back come avevo in mente inizialmente perchè facevo fatica a starci dietro pure io!!! :wacko:

Sta notte e domani notte sono al lavoro <_< ! Quindi penso che la prossima puntata andrà a lunedì!!! :(
Portate un pò di pazienza ;)

Mary ... io aspetto MrLyle vero! ;)
 
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IOTH
view post Posted on 29/9/2007, 14:37




CITAZIONE (Aleki77 @ 29/9/2007, 13:48)
[Ho scritto la trama di udite udite di altre tre ff tP ...

ehi aleki77 così ci vizi troppo :lol: :lol:

ps:una delle tre ff su tp è un pò shipper?
 
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Aleki77
view post Posted on 29/9/2007, 14:51




CITAZIONE (IOTH @ 29/9/2007, 15:37)
CITAZIONE (Aleki77 @ 29/9/2007, 13:48)
[Ho scritto la trama di udite udite di altre tre ff tP ...

ehi aleki77 così ci vizi troppo :lol: :lol:

ps:una delle tre ff su tp è un pò shipper?

:shifty: a modo loro sono tutte un pò shipper ... una però sarà molto shipper :wub:
le telefonate mi vengono lunghissime ... ogni volta devo tagliarne tre quarti per non renderle troppo OOC :mmm: chissà come mai?!!!

Edited by Aleki77 - 1/10/2007, 03:47
 
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IOTH
view post Posted on 29/9/2007, 14:54




CITAZIONE (Aleki77 @ 29/9/2007, 15:51)
le telefonate mi vengono lunghissime ... ogni volta devo tagliarne tre quarti per non renderle troppo OC

non tagliarle a me piacciono molto le lunghe telefonate...lasciano un non so che di irrisolto ;) ;) :P
 
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view post Posted on 29/9/2007, 15:12

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CITAZIONE
Mary ... io aspetto MrLyle vero!

Arriverà presto!! ;)

CITAZIONE
Ho scritto la trama di udite udite di altre tre ff tP

:o: paaaaaazza! Ma come fai?? :lol:
 
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Aleki77
view post Posted on 29/9/2007, 15:16




CITAZIONE (IOTH @ 29/9/2007, 15:54)
CITAZIONE (Aleki77 @ 29/9/2007, 15:51)
le telefonate mi vengono lunghissime ... ogni volta devo tagliarne tre quarti per non renderle troppo OC

non tagliarle a me piacciono molto le lunghe telefonate...lasciano un non so che di irrisolto ;) ;) :P

Tre pagine di una telefonata??? :mmm: :mmm:
E per il resto della ff che gli faccio dire? ?_? :P

Di solito le suddivido e le riutilizzo qualche parte per la telefonata successiva. Magari qlc pezzo che non ho riutilizzato te lo mando ;)

CITAZIONE (mary_jordan @ 29/9/2007, 16:12)
CITAZIONE
Mary ... io aspetto MrLyle vero!

Arriverà presto!! ;)

Io ci conto! ;)

CITAZIONE (mary_jordan @ 29/9/2007, 16:12)
CITAZIONE
Ho scritto la trama di udite udite di altre tre ff tP

:o: paaaaaazza! Ma come fai?? :lol:

Solo la trama in generale... per quella mi bastano una trentina di minuti... niente dialoghi, niente descrizioni, solo quello che deve avvenire, a volte è in ordine sparso e quando le riprendo in mano decido se ne vale la pena o se è da buttare :P

Edited by Aleki77 - 29/9/2007, 16:18
 
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IOTH
view post Posted on 29/9/2007, 15:17




CITAZIONE (Aleki77 @ 29/9/2007, 16:13)
[Tre pagine di una telefonata???

tre pagine sono un pò troppe. :nonsifa: ..una può bastare :ok: :sisi:

CITAZIONE (Aleki77 @ 29/9/2007, 16:13)
Magari qlc pezzo che non ho riutilizzato te lo mando ;)

:ok: allora aspetto impaziente qualche stralscio di una telefonata non riutilizzata :sisi:
 
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Aleki77
view post Posted on 29/9/2007, 15:46




Proprio perchè sono molto, molto buona... ho deciso di darvi un piccolo pezzetto da leggere!!!

Descent 2

Loft with a view



- parte seconda -


Ore 8.30 PM West Coast
Nelle vicinanze dell’International Missuoula Airport
Montana

Il piccolo Cessna 501 Citation stava già rollando sulla corta pista.
Solo le luci della pista erano visibili. In lontananza, invece, si poteva scorgere l’aeroporto internazionale illuminato praticamente a giorno.

Prendendo quota, per un attimo sembrò di vedere il volto del pilota.

Sorrideva, sembrava decisamente divertirsi.

All’interno della cabina di pilotaggio Jarod e Kate ridevano.

Kate guardava fuori dal finestrino, era la prima volta che volava.

Il buio però non le permise di contemplare quello che avrebbe potuto essere uno spettacolo mozzafiato.

La bambina cominciò ad annoiarsi e tempestò Jarod di domande. Lui pazientemente rispose.

K “A cosa serve quello?”

J “E’ l’altimetro, ci indica a che altezza voliamo e ci avverte nel caso dovessimo abbassarci troppo.”

K “E quello?”

J “E’ l’indicatore di assetto. Ci fa vedere in quale condizione voliamo. Se stiamo dritti o se siamo sotto sopra! Kate … non è che hai intenzione di imparare a pilotare, vero?”

Gli occhi della bambina si illuminarono, le sembrò il gioco più bello che avesse mai fatto.

Jarod intese quello sguardo e le disse: - “Se lo viene a sapere la mamma potrebbe spararmi ad un piede, o forse ad un ginocchio … vieni, questo è il volantino, ci permette di salire, scendere, di spostarci a destra e a sinistra. Prova!”

A Kate non parve di aver fatto mai nulla di così bello!

----------

Domenica 28 aprile - Ore 9.45 AM East Coast
Massachusetts Institute of Technology
77 Massachusetts Avenue - Cambridge
Massachusetts

Un ragazzo con uno zainetto camminava spedito per il viale principale.

Le sue voci l’avevano avvertito che c’erano visite per lui, e naturalmente sapeva anche di chi si trattava, ma c’era qualcosa di insolito, sembrava un richiamo intenzionale.

Individuò la caffetteria principale, sapeva che il richiamo proveniva da lì.

La cosa lo sorprese enormemente, non avrebbe dovuto esserci nessun tipo di richiamo, eppure c’era una certa urgenza in quella misteriosa chiamata.

Prima di tutto notò la bambina che con gli occhi chiusi sembrava fare uno sforzo immane per mantenere la concentrazione, poi l’uomo che le stava accanto.

Indossava una giacca in pelle, gli occhiali da sole sembravano riflettere il pallido
sole di quella mattina di primavera.

Ethan si avvicinò a loro. Jarod diede un colpetto alla spalla alla bambina che aprì gli occhi castani, come quelli di suo padre.

E “Fratello!” – Disse abbracciandolo. – “Grazie per essere venuto!”

J “Non potevo negartelo, sia come fratello, sia dopo quello che hai fatto per noi!”

E “Mi ha stupito il richiamo per arrivare fino a qui! Non riuscivo a capire!”

J “Io e Kate abbiamo voluto provare se riesce a controllare il suo senso interiore e a quanto pare sembra che ci sia riuscita!”

E “Molto bene! Ha messo un senso di urgenza nel richiamo che mi stupisco di non veder arrivare la cavalleria!”

J “Senso di urgenza? Kate a cosa stavi pensando?”

K “Allo zio Ethan papà … ma ho anche tanta fame … volevo che arrivasse in fretta!”

Jarod e Ethan si misero a ridere mentre Kate dimostrò il suo lato permaloso, distogliendo lo sguardo da loro, assumendo un’espressione decisamente adulta che ricordava quella della madre quando veniva giocata in qualche maniera dal suo lab-rat preferito.

J “Ok Kate … per farmi perdonare che ne dici di una ciambella?”

K “Gelato?” – Chiedendo con gli occhi speranzosi.

J “Penso che sia troppo presto per il gelato, inoltre le ciambelle non le hai mai assaggiate. Se proprio non dovessero piacerti, forse potremmo ripiegare su altro. Su scegli!” – Le disse indicando una vetrina piena di leccornie.

Quelle con la granella di zucchero colorato, quelle glassate, quelle con la cioccolata, quelle con la crema, quelle semplicemente dorate, quelle con il miele, poi c’erano i muffin ai frutti di bosco, ai mirtilli, con le noci, con la cioccolata, con noci e cioccolata, in un altro punto della vetrina c’erano i cookies alle nocciole, alla cioccolata, al mirtillo e ogni altro tipo di dolce da forno che si poteva desiderare.
Nella vetrina a fianco c’erano le torte, multipiano, con la crema, con la frutta, con la cioccolata.

Quelle vetrine erano il sogno di ogni goloso.

Il profumo invitante costrinsero Kate ad appoggiare il volto al vetro e incantata osservare quella meraviglia. Fino ad ora non aveva mai avuto quel tipo di scelta. Gli altri avevano sempre scelto per lei.

K “Non so cosa scegliere! Vorrei provarli tutti!” – Disse con un sorrisino trionfante in volto per essere riuscita a superare la difficoltà che la scelta le poneva.

Jarod sorrise! – “Tesoro, anche un solo muffin è più grande di te! Perché non scegli il colore che ti piace di più e cominci con quello? Poi se riesci a finirlo potrai prenderne un altro!”

Kate era perplessa.

Ethan osservava il loro comportamento. Certamente erano molto più affiatati della prima volta che li aveva visti assieme.

E “Io penso che prenderò un succo d’arancia e un muffin con noci e cioccolata!”

Kate sembrò rincuorarsi. “Allora io vorrei quella ciambella con quelle cosa colorate sopra!”

J “Quella?” – Disse Jarod indicando la ciambella con gli zuccherini colorati.

K “Si proprio quella! Con la spremuta d’arancia come lo zio Ethan.”

Jarod fece l’ordine alla cameriera.

Non sapevano il perché, ma la loro famiglia non parlava dei problemi durante i pasti.

I problemi erano rimandabili a dopo, qualsiasi cosa si trattasse.

Kate era stanca, il volo in aereo e il sonno arretrato la fece cedere e si addormentò in braccio al padre che la tenne stretta a se, come la persona più preziosa al mondo. La testina appoggiata alla spalla, i capelli sparsi, la bocca sporca di granella di zucchero leggermente aperta e una manina stretta in quella del padre così si presentava la scena a chi fosse capitato di osservare quell’angolo del Campus.

Ethan cominciò a raccontare gli avvenimenti degli ultimi giorni. – “Le cose tra noi sembravano funzionare. L’avevo convinta ad accettare un progetto di ricerca per il prof. Allen, sulla carta non sembrava nulla di così complesso, ma quanto basta per tenere in esercizio la mente, cosa di cui lei mi diceva di aver bisogno. Ci divertivamo un sacco a provare la falsificazione della teoria su cui si basava il suo progetto, per ora non ci eravamo riusciti. I risultati erano sempre negativi. Il pomeriggio del 22 mi telefonò dicendomi che era riuscita trovare una falsificazione della teoria, ma che aveva bisogno della mia mente per provarla. Mi diede appuntamento alla biblioteca centrale, ma lei non arrivò mai. La aspettai per due ore. È puntualmente in ritardo! Se la vedessi arrivare in orario mi preoccuperei perché deve esserle successo qualcosa! Solo a lezione riesce ad arrivare con solamente cinque minuti di ritardo. All’inizio non mi preoccupai molto, poi andai nel suo studio, lo trovai vuoto e mancava il suo amatissimo lap top. La cercai nei diversi laboratori, nel planetario, nel suo appartamento, ma sembrava essersi dissolta. Provai a rintracciarla con il GPS del cellulare. Il segnale mi ricondusse nel suo studio, lo trovai sotto a uno schedario. Da quel momento cominciai a preoccuparmi. Ormai era notte fonda e attesi la mattina per andare dal prof, Allen. Sembrò nervoso e mi disse di non saperne nulla. Ho chiamato tutte le sue amiche, niente da fare. Mi mancano solamente i suoi genitori, ma da come ne parla penso che non sarebbe da loro. Ho vagliato anche la peggiore delle ipotesi: ho chiamato ospedali e obitori di quattro stati, nessun risultato. Questo penso sia tutto!”

J “Penso che tu ti stia dimenticando di dirmi la cosa più importante!”

E “E cioè?”

J “Il suo nome!”

E “Già, hai ragione. Si chiama Alicia Bradley, è nata l’8 agosto 1973 a New York. I suoi genitori sono medici, lei a volte li definisce hippie. Ora sono in Afganistan come volontari.”

J “Hai contattato la polizia?”

E “Ci ho provato, ma dicono che non ci sono prove per un allontanamento forzato. Non ho insistito anche perché non volevo attirare l’attenzione su di me.”

J “Tu pensi che la sua scomparsa sia collegata con le sue ricerche?”

E “Non ne sono certo, ma è l’unica cosa che è al di fuori della sua routine, inoltre per quale motivo il prof. Allen non sembra essere particolarmente preoccupato? Ma innervosito dalle mie domande?”

J “In effetti i tuoi sembrano essere elementi validi e ragionevoli! Pensi che il prof. Allen sia coinvolto?”

E “Non lo so. Mi è sempre sembrata una brava persona, ma penso che ne sappia di più!”

J “Può essere. Che ne dici di portami nel suo ufficio?”

E “Certo! È dall’altra parte del campus.”

Jarod, con in braccio Kate, seguì Ethan verso il palazzo dove erano concentrati gli uffici dei docenti di astronomia.

----------

Ore 11.05 AM East Coast
Uffici dei docenti
Facoltà di Astronomia – MIT - Cambridge
Massachusetts

Ufficio della dottoressa A. Bradley” diceva a chiare lettere la targa sulla porta di legno.

Ethan aveva le chiavi. Jarod lo guardò con aria interrogativa.

E “Mi ha dato un paio di chiavi: quelle di casa sua e quelle del suo studio. Emily mi ha detto che è un segno di grande fiducia. Su suo suggerimento le ho detto che sono molto felice del’evoluzione del nostro rapporto. Ah me è sembrata solo una cosa molto naturale. Il mondo reale a volte segue delle regole più complesse di
quelle del mondo a cui ero abituato prima.”

J “Già! Pure a volte faccio fatica ad adattarmi. Senti spesso Emily?”

E “Quasi tutti i giorni a dire la verità. Vorrei fare altrettanto con Miss Parker, ma è decisamente più complesso, so che il Centro la tiene d’occhio così la contatto una volta al mese più o meno via mail. Più difficile da rintracciare!”

J “Vero! Senti anche gli altri?”

E “Con meno frequenza. Papà è forse il più difficile da raggiungere, sta cercando tua madre! Jem invece è facilmente raggiungibile, ma cerco di fare in modo che le mie eventuali comunicazioni non portino a lui e viceversa.”

J “Emily sembra essere il collante della nostra famiglia! Forse perché è quella che ha avuto un maggior contatto con la vita reale!”

E “Vero! Senza di lei certe volte non riesco a comprendere chi mi sta attorno.”

J “Entriamo?”

E “Certo!”

L’ufficio non era molto grande , ma era abbastanza ordinato.

Jarod si guardò attorno e cominciò a fare l’inventario di cosa ci fosse e come fosse messo: uno schedario chiuso, il computer spento, un blocco con tutti i fogli bianchi, un paio di matite fuori dal portapenne, un paio di piante grasse sul davanzale, un cestino vuoto, un paio di stampe raffiguranti un paio di galassie, una macchina del caffè vuota, un paio di libri sulla scrivania e un paio di scaffali stracolmi di libri. I libri trattavano gli argomenti più disparati: fisica, astronomia, chimica, matematica, algebra, aerodinamica e persino uno di anatomia umana.

Kate si svegliò. – “Papà, dove siamo?”

J “Nell’ufficio della ragazza di Ethan.”

Jarod la mise a terra. I muscoli del braccio gli dolevano un po’, del resto Kate pesava 18 Kg e aveva superato il metro di altezza.

Jarod cominciò a toccare le cose di Alicia.

Quando toccò il blocco si accorse che era stato scritto qualcosa, con una matita sfregò leggermente la carta fino a far comparire una paio di scritte al negativo.
Biblioteca ore 7.00 pm” e più sotto “Boathouse”.

J “Ne sai qualcosa?” – Disse mostrandogli il blocco.
E “Alle 7 in biblioteca dovrebbe essere l’appuntamento che aveva con me, ma invece del Boathouse non ne so nulla.”
J “Sai dove si trova?”
E “Certo. È sul Memorial Drive. Non è molto lontano da qui!”
J “Perché non ci andiamo?”
E “Hai una macchina?”
J “Ne ho una a nolo.”

Per uscire dal Campus attraversarono Killian Court e poco dopo raggiunsero l’anonima berlina che era parcheggiata lungo l’ala ovest del MIT.

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- fine seconda parte -

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Commentate gente, commentate che per me è come il sale della vita ;)

Edited by Aleki77 - 7/10/2007, 22:52
 
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IOTH
view post Posted on 29/9/2007, 15:58




CITAZIONE (Aleki77 @ 29/9/2007, 16:46)
La bambina cominciò ad annoiarsi e tempesto Jarod di domande.

correttore in azione manca l'accento sulla parola tempestò

mi piace molto immaginare jarod nelle vesti di papà fa molto :wub: :wub: non vedo l'ora di leggere il continuo per vedere come riesce a distrecarsi tra il ruolo di padre e quello di "salvatore" di "deboli e derelitti"....
aleki continua così ;)

ps:ho la vaga impressione che la troppa curiosità di kate possa mettere in pericolo sia lei che jarod
 
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Aleki77
view post Posted on 29/9/2007, 17:22




CITAZIONE (IOTH @ 29/9/2007, 16:58)
CITAZIONE (Aleki77 @ 29/9/2007, 16:46)
La bambina cominciò ad annoiarsi e tempesto Jarod di domande.

correttore in azione manca l'accento sulla parola tempestò

mi piace molto immaginare jarod nelle vesti di papà fa molto :wub: :wub: non vedo l'ora di leggere il continuo per vedere come riesce a distrecarsi tra il ruolo di padre e quello di "salvatore" di "deboli e derelitti"....
aleki continua così ;)

ps:ho la vaga impressione che la troppa curiosità di kate possa mettere in pericolo sia lei che jarod

Piace molto anche a me... anche perchè evolve ... quanto meno nella mia zucca bacata :blink:

Curiosità di Kate ... per ora no comment ;)

Tnks per gli aprezzamenti e soprattutto per il sostegno ... ho prodotto un pò di pagine dopo il tuo commento :shifty:
 
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view post Posted on 29/9/2007, 19:12

Geek & Cottoncandy
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Solo la trama in generale... per quella mi bastano una trentina di minuti... niente dialoghi, niente descrizioni, solo quello che deve avvenire, a volte è in ordine sparso e quando le riprendo in mano decido se ne vale la pena o se è da buttare

Anche io di solito faccio così, però 3 per volta mai :P

Cmq letta la seconda parte. Scritta bene e buona l'idea :sisi: L'unica cosa che mi sembra un po' strana è che "il supersimulatore" Ethan non riesca a sbrigarsela da sola. Ma del resto abbiamo già visto nella season finale della quarta che Jarod se la cava meglio come simulatore.

Cmq, opinione mia, Ethan con le voci e i "poteri" di simulatore dovrebbe mangiarselo a colazione Jarod :P
 
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Aleki77
view post Posted on 30/9/2007, 00:39




CITAZIONE (mary_jordan @ 29/9/2007, 20:12)
Cmq, opinione mia, Ethan con le voci e i "poteri" di simulatore dovrebbe mangiarselo a colazione Jarod :P

Pensiero che avevo fatto pure io ... però, se non ricordo male e qui vado a memoria... IOTH mi correggerà se sbaglio ;) :P , che nel camaleonte assassino... the Pretender 2001, Ethan dice a Jarod "Tu puoi diventare chiunque tu voglia essere..." non dice noi ...
e lì sono partita con i miei filmini! Ho pensato che avesse avuto un addestramento diverso ... alla Raines per capirci... del resto lo si vede trafficare con un lap top e con una bomba ... cosa che io ho ripreso in Descent ... inoltre Jarod ha avuto più contatti umani, sa giudicare le persone ... Ethan sui contatti umani me lo immagino ancora piuttosto deboluccio.
Ok sono para-mentali mie ... ben venuta nella mia testa :wacko:
 
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98 replies since 28/9/2007, 16:07   2558 views
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