Dopo che Aleki mi ha messo la pulce nell'orecchio mi son detta, ma proviamo a scrivere qualcosa...mi è venuto questo di getto. Volevo fare una One Shot, ma poi mi son troppo dilungata quindi penso che continuerò perchè nn sono ancora arrivata al nocciolo di quello che volevo raccontare
Cmq enjoy, per ora ditemi com'è!
Il Centro era già praticamente deserto quella sera. Lyle camminava distrattamente lungo i corridoi del sottolivello 13, la giacca scura era completamente aperta mostrando gran parte della camicia blu elettrico che indossava quel giorno sotto una cravata nera leggermente allentata al collo. Era stata una giornata dannatamente pesante. Jarod aveva lasciato una delle sue solite piste e con Miss Parker era andato a controllare finendo in una trappola che lui aveva approntato per loro. Niente di dramamtico, ma decisamente seccante.
Arrivò nel suo ufficio e si buttò praticamente sul divano, era distrutto. Al momento non aveva nemmeno voglia di andare a casa, inoltre doveva ancora compilare delle carte che aveva lasciato sulla scrivania a impilarsi per giorni e la scadenza per consegnarle sarebbe stata domani.
Guardò l'orologio, erano solo le sei e un quarto, se si metteva subito al lavoro poteva finire ad un orario decente. Si alzò allora svogliatamente e si tolse la giacca, buttandola senza grazia sul divano dove prima era seduto. Si allentò ancora di più il nodo della cravatta, si fermò un attimo come a pensarci sopra e poi decise di togliersela completamente. Si avviò così alla scrivania e si sedette sprofondando nella poltrona di pelle. Stava per scrivere le prime parole quando la porta si aprì.
"Oh mi scusi signor Lyle, pensavo fosse già a casa."
Lyle la guardò torvo come se fosse davvero infastidito dalla giovane assistente asiatica, ma poi fece un leggero e quasi invisibile sorriso che servì a rendere meno nervosa la ragazza. "Non importa Lucy, cosa eri venuta a fare?"
"Volevo solo riordinare la stanza, ma passerò più tardi..." girando sui tacchi tornò da dove era venuta e Lyle non potè non soffermarsi sulla parte posteriore della giovane Lucy prima che uscisse dalla sua visuale richiudendo la porta dietro di sè.
Lyle si appoggiò allo schienale passandosi le mani sulla faccia e poi tenendone una sul mento. Ora sarebbe stato difficile mantenere la concentrazione necessaria...Era inutile nasconderlo a sè stesso, le ragazze asiatiche lo facevano da sempre uscire di testa. Sorrise leggermente pensando alla sua prima cotta "asiatica" e subito si rabbuiò, guardando triste e pensieroso la parete davanti a lui, con le mani, ora, dietro la nuca. La sua prima cotta per una ragazza asiatica era stata molto di più...qualcosa che era rimasto indelebile dentro di lui. Qualcosa che era successo molti anni prima...
FLASHBACK: molti anni prima.
"Bobby tu pensi che Claire ci uscirebbe con me?"
Il ragazzo si girò verso l'amico con aria di sufficienza, "Ovviamente no!"
"Ma quanto sei simpatico, amico mio."
Bobby si girò di nuovo verso l'amico e sorrise divertito, poi tornò a camminare nel bosco, zaino in spalle. Qualche passo dopo udì un rumore sordo e vicinissimo a lui, si gettò prontamente a terra, senza nemmeno realizzare di averlo fatto. Si girò indietro verso l'amico vedendo che anche lui era a terra.
"Jimmy che diavolo era?....Jimmy?"
Bobby si avvicinò all'amico, vedendo nettamente un unico foro sulla fronte sporco di sangue. Gli occhi del ragazzo si sgranarono incredibilmente. "Oh mio Dio Jimmy!" Si alzò velocemente ed iniziò a correre in una direzione a caso, ma pochi passi dopo tre uomini gli si pararono davanti. Erano vestiti in smokin neri e avevano tutti delle pistole alla mano.
Il ragazzo cercò di invertire la direzione e scappare da quella parte, ma davanti a lui si ritrovò un uomo ad aspettarlo. Quell'uomo.
"Ragazzo, sarebbe meglio non fare mosse avventate ora..."
"Che diavolo vuoi ancora da me??!!"
"Allora ti ricordi di me, ne sono felice." Abbozzò un sorriso, che Bobby pensò potesse essere la cosa più inquietante che avessre mai visto.
Certo che si ricordava di quel tizio, un paio di mesi prima si era presentato a casa sua come "assistente sociale" e lui aveva paura che il suo amico Jimmy avesse denunciato suo padre. Lui era l'unico a sapere cosa gli faceva... Invece quell'uomo lo aveva sconvolto, gli aveva detto che lui era stato adottato e che lo avrebbe aiutato a ritrovare i suoi genitori. Bobby aveva avuto paura e non aveva più richiamato quell'umo per saperne di più. Avrebbe sopportato suo padre per il bene di sua madre e tra un paio d'anni sarebbe andato all'università, con la borsa di studio per il baseball, il più lontano possibile da lì. Non aveva bisogno di altri genitori...
Ora era la seconda volta che vedeva quell'uomo, e la situazione si era fatta decisamente più spiacevole.
Rains "Ragazzo mio, qualcuno ti reclama ed è il momento di fare una scelta."
Bobby ancora sulla difensiva e pronto a scattare via lo guardò spaventato, "Che vuol dire? Io non devo fare proprio niente!! E perchè diavolo hai ucciso il mio amico." Dicendolo diventò improvvisamente vero e per un momento il ragazzo sentì le ginocchia cedergli e le lacrime riempirgli gli occhi, ma fu solo un attimo.
Rains "Ora hai due possibilità: venire con me e sparire fingendo la tua morte e dando la colpa di questo omicidio a tuo padre. Se lo merita del resto, non è forse vero? Oppure puoi finire in carcere fino alla fine dei tuoi giorni per aver ucciso il tuo migliore amico. Cosa scegli?"
Bobby "Cosa?!?! Io non ho fatto niente! Nessuno vi crederà! Voi non potete..."
Rains inarcò un soipracciglio "Certo che possiamo, noi possiamo tutto...Fidati Bobby, fai la scelta giusta e vieni con noi..."
Bobby "Perchè mi volete? Io non sono nessuno...che volete da me?" Si guardò intorno impaurito, gli spazzini sempre alle sue spalle.
Rains "Perchè tu sei del Centro."
Bobby "Non credo proprio!" Il ragazzo cominciò a correre e uno degli spazzini gli andò dietro, riprendendolo dopo poco e assestandogli qualche pugno.
Rains "Se è davvero ciò che vuoi ti lasceremo qui e chiameremo la polizia, in effetti hai ragione, se non accetti non sei nessuno..." Fece un cenno agli spazzini e iniziò ad allontanarsi con loro.
Bobby a terra, con la fronte sanguinante improvvisamente fu colto dal terrore di finire in prigione. Da quello che avrebbe fatto suo padre se fosse stato anche solo sospettato... "Aspetta!!"
Rains di spalle, sogghignò. "Accetti?"
"Sì...accetto."
Rains "Benissimo, allora prendi questa."
Il ragazzo sgranò gli occhi vedendo che gli si porgeva un'ascia. "Che-che cosa dovrei...?"
"Forza, un colpo netto qui." Uno spazzino gli stava indicando di colpire il collo del suo amico.
Bobby con le lacrime agli occhi e guardando sconcertato Rains lo implorò silenziosamente.
Rains "Muoviti, è necessario, devono pensare che tu sia quel cadavere."
Bobby "Ma..."
Rains "Avanti."
Bobby quasi fosse spinto da una forza invisibile piegò la pesante accetta sulla testa di Jimmy e poi seguendo le istruzioni degli spazzini fece altrettanto con le mani. Poi lo stomaco non resse più e rovesciò tutto il suo contenuto lì vicino, piegandosi sulle ginocchia.
Rains sorrise, "Sei stato bravo, voi fate il resto. E spostatelo da lì. Tu vieni con me."
Bobby lo guardò sconvolto e si alzò seguendo l'uomo. Arrivarono poco fuori dal bosco e Bobby notò una macchina nera posteggiata lì vicino.
Rains "Ragazzo, d'ora in poi avrai un altro nome, scegline pure uno, basta che non sia quello che avevi prima."
Bobby annuì leggermente, ma l'uomo non era tanto sicuro che il ragazzo lo avesse ascoltato. Rains salì in macchina e una giovane donna aprì la portiera posteriore per farlo salire senza dire una parola. Bobby salì e così fece la donna. Rains prese il telefono. "Sì, missione compiuta. Ce l'ho." Richiuse il telefono e fece segno all'autista di partire.
Intanto nel sedile posteriore Bobby stava decisamente per piangere.
"Come ti chiami?" Si voltò verso la voce che gli sembrava provenire in lontanaza. A parlare era stata la ragazza che gli stava di fianco. Vedendo che non rispondeva, rifece la domanda.
Lui rimase a fissarla, "Io...sono Bo...ehm...Lyle. Mi chiamo Lyle."
La ragazza gli sorrise porgendogli la mano. "Io sono Yuriko, piacere di conoscerti."
TBC