- ultima parte -
Miss Parker non si era mossa dall’ufficio di Sydney e aveva passato il tempo occupandosi di alcuni piccoli affari per qui non aveva mai tempo, ma aveva deciso di tornare a casa, Sydney se n’era già andato e ancora si chiedeva perché lei era rimasta, perfino Broots intendeva andarsene di lì a poco.
MissP “andiamo Broots, non vedo l’ora di farmi un bagno caldo”
Broots “Sì anch’io così posso guardare tranquillamente quel programma che è veramente uno spasso! Come si chiama…ok la smetto”
Miss Parker fece un piccolo sorriso, Broots non sarebbe mai cambiato, ma adesso capiva al volo come comportarsi quando lo fulminava con una delle sue occhiate; i due si stavano dirigendo verso il parcheggio quando sentirono uno sparo, Miss Parker tirò subito fuori la pistola.
Broots “cosa succede!?”
MissP “shhh! Stai dietro di me” disse avvicinandosi piano al luogo da dove credeva fosse stato sparato il colpo.
Broots “Miss Parker!”
MissP “che c’è?”
Broots “questo è sangue…”
Il tecnico stava indicando una macchia scura sulla quale erano evidenti delle strisce, i due non dovettero seguire per molto la scia, infatti non appena girarono l’angolo trovarono Lyle per terra che si teneva l’addome con la mano che era ormai completamente ricoperta di sangue.
MissP “Lyle!”
Miss Parker si precipitò inginocchiandosi a fianco del fratello alzandogli piano la mano, gli sollevò la camicia, ma non riuscì a capire se il proiettile era uscito.
MissP “Broots muoviti chiama l’infermeria!”
Broots “certo subito”.
Miss Parker strappò poi un pezzo della camicia di Lyle e lo premette sulla ferita. Il fratello fece un lamento prendendo la mano della Parker stringendola.
MissP “è stato Rains?”
Lyle fece piano di no con la testa, sembrava che la sua resistenza al piangere stesse per finire.
MissP “Te la caverai Lyle, l’ hai detto tu che se c’è una cosa che non fai facilmente è morire…è stato Jarod?”
Il tono della voce era chiaramente meno accusatorio, come se la Parker facesse quella domanda giusto per farla perché tanto sapeva già la risposta, Lyle fece di nuovo no con la testa.
Broots “stanno arrivando”
Lyle “E…E…”
MissP “Non importa devi stare calmo, non ti muovere e non parlare. Broots rimani tu con lui e premigli questo sulla ferita”
Broots “ma Parker…”
MissP “per favore Broots”
Broots “certo…ma tu dove vai?”
MissP “a caccia” e sparì correndo dal corridoio.
Non riusciva a capire chi avesse potuto sparargli, forse uno spazzino molto devoto a Rains oppure il triumvirato aveva fatto un voltafaccia ai danni di suo fratello o forse…fu interrotta da un rumore così si girò di scatto puntando la pistola verso il punto da cui proveniva...
MissP “Ethan! Cosa ci fai qui?” disse lei sorpresa e rassicurata, abbassò la pistola “ma dove eri finito?” gli chiese lei avvicinandosi con un sorriso, si bloccò però quando vide un particolare: aveva una pistola in mano.
Ethan “Miss Parker mi dispiace…ma lui ha ucciso mio fratello…”
Miss Parker socchiuse le palpebre “di che stai parlando?”
Ethan “Rains me l’ ha detto, Lyle ha ucciso Kyle e…”
MissP “…tu hai ucciso lui?!”
Ethan “JAROD! Lui ha ucciso Jarod! Non potevo…lui era mio fratello” gridò lui singhiozzando.
MissP “Ethan! Lyle non ha ucciso Jarod! Rains ti ha mentito, come gli hai potuto credere?”
Ethan “Tu sei contenta adesso, non è vero? Tu lo odiavi e adesso stai mentendo proprio come lei…”
MissP “No, ti dico la verità, ho visto Jarod solo qualche ora fa.”
Ethan le lanciò un’occhiataccia.
MissP “Credi che se Lyle avesse ucciso jarod sarebbe stato ancora vivo? Non avrei potuto sopportarlo, gliela avrei fatta pagare io stessa Ethan!”
Ethan “Stai mentendo.” disse lui lentamente puntando la pistola verso Miss Parker, in quel momento arrivò Jarod che dal condotto aveva sentito uno sparo ed era piombato lì dopo aver sentito gridare il suo nome.
Jarod “Miss Parker stai bene?”
Lei per tutta risposta lo guardò e poi voltò lo sguardo verso il suo precedente interlocutore e in quel momento Jarod si accorse di Ethan che aveva un’espressione stralunata.
Jarod “Ethan?!” disse sorridendo.
Ethan “Jarod io l’ ho visto, tu eri morto. C’era tutto quel sangue poi il funerale, ho visto le foto del tuo cadavere…”
Jarod “Che cosa?”
MissP “Rains gli ha fatto credere che Lyle ti aveva ucciso”
Jarod “Ma per…lui lo sapeva, sapeva tutto…Ethan ascolta le voci e ascolta me, mi vedi, io non sono morto, Rains ti ha di nuovo usato, ma gliela faremo pagare...ora pensiamo ad uscire di qui.” e gli tese una mano.
Ethan “Non posso crederci l’ ha fatto di nuovo e io gli ho creduto. Cosa ho fatto…” e ricominciò a piangere.
MissP “Ethan forza, ha ragione Jarod, dovete andarvene!”
In quel momento iniziarono ad arrivare degli spazzini e Jarod prese di forza la mano di Ethan che fu obbligato a seguirlo mentre Miss Parker li guardava allontanarsi.
Jarod “Dai Ethan! Possiamo farcela! Svolta a destra…”
I due dopo qualche tempo riuscirono a seminare gli spazzini, passando da un sottolivello all’altro. Stavano per entrare finalmente nel condotto dell’areazione quando si ritrovarono davanti due uomini, chiaramente non spazzini, che parlavano tra loro, Jarod se ne accorse e si fermò in tempo, ma Ethan, ancora troppo scosso, non li sentì nemmeno e andò dritto davanti a loro che lo guardarono stupiti prima di riconoscerlo.
“ è il progetto Mirage!”
Jarod decise di utilizzare a pieno l’effetto sorpresa e uscì dal nascondiglio, i due sconosciuti ebbero appena il tempo di realizzare che davanti a loro c’era il prezioso simulatore prima di averlo addosso, seguito da Ethan, tornato finalmente in sé. Dopo qualche colpo riuscirono a stenderli senza che avessero avuto nemmeno il tempo di tirar fuori la pistola.
Ethan “Adesso andiamocene di qui Jarod.”
Jarod gli rivolse un sorriso prima di dirgli da che parte andare, ma non ne ebbe il modo infatti in quel momento Ethan crollò in ginocchio per poi accasciarsi su un fianco, Jarod quasi non aveva sentito lo sparo e si stava chinando per soccorrere il fratellastro quando qualcuno parlò
“Io non lo farei se fossi in te, Jarod! Oggi è un giorno fortunato per il triumvirato, verrai via con me, ma non temere, non ti uccideremo, ora sappiamo la verità. Ci sarai molto utile Jarod”.
Jarod non poteva crederci: era al Centro, suo fratello era gravemente ferito e il triumvirato stava per catturarlo…se solo li avesse fermati prima non sarebbe successo niente del genere, quella situazione lo stava portando sull’orlo della disperazione.
“Allora Prodigio, inizia a mettere lentamente le mani sulla testa e…” in quel momento qualcuno lo colpì alla testa e l’esponente del triumvirato cadde a terra svenuto.
Jarod “Miss Parker, ma come…”
MissP “ho un sesto senso, ricordi?” rispose lei distratta.
Jarod annuì e s’inginocchiò vicino a Ethan, “maledizione è una bella ferita!”
Ethan “Stanno arrivando, devi scappare Jarod, mi dispiace…” in quel momento Jarod percepì quella sensazione indistinta, ma costante di dejavù.
Jarod “Non ti devi preoccupare, non sforzarti di…”
Ethan “Devi scappare, si occuperà di me Miss Parker.”
MissP “Certo, fra poco arriveranno i dottori Ethan.”
Ethan “Sentito? Vai adesso…”
Jarod “Io non…”
Ethan “VAI VIA DI QUI!”
Jarod si alzò di scatto come se gli fosse scattata una molla e fece qualche passo non convinto indietro.
Ethan “Ti voglio bene fratellone”
Jarod “Anch’io…ci vediamo presto Ethan.” e finalmente si girò e si mise a correre nell’oscurità.
Intanto qualcuno si stava avvicinando e Miss Parker sperava che non fossero solo gli spazzini, “andrà tutto bene Ethan, vedrai.”
Ethan “Ma anche tu lo sai…”
Parker sentì le lacrime che le salivano e cercò di controllarle, non era per niente facile, “Ethan tu non morirai.”
Ethan “Non devi piangere sorellina.”
Fu come un flash per Miss Parker –sorellina– detestava quando lui la chiamava così. Lyle, in quel momento si ricordò di lui, gli avevano sparato, Ethan gli aveva sparato, realizzò che entrambi i suoi fratelli erano in pericolo di morte, ed erano uno la causa della situazione dell’altro, in modo diretto e indiretto, Miss Parker si ritrovò a pensare che solo un miracolo li avrebbe salvati entrambi.
Jarod aveva male al cuore, ora che era in macchina e vedeva allontanarsi la sagoma del Centro non riusciva a credere di aver lasciato Ethan ferito là dentro, ma pensandoci aveva ragione suo fratello era stato meglio così…appena gli spazzini fossero arrivati l’avrebbero subito allontanato impedendogli di dare qualsiasi aiuto e lui sarebbe stato di nuovo prigioniero al Centro, cosa che non avrebbe di certo aiutato suo fratello, inoltre lì gli avrebbero dato subito le cure necessarie. Sarebbe stata una follia portarlo in un ospedale vicino e poi con lui c’era Miss Parker... malgrado tutto questo Jarod non riusciva ad andarsene da lì e ad un certo punto frenò di colpo, avrebbe aspettato e poi sarebbe tornato, doveva sapere.
Intanto al Centro gli spazzini erano arrivati e Ethan era stato trasportato nell’infermeria seguito ovviamente da Miss Parker che gli rivolgeva un dolce sorriso ogni volta che incrociava il suo sguardo, quando i dottori iniziarono a lavorare lei si accorse del letto a fianco vuoto e sporco di sangue e in quel momento vide Broots.
Broots “Ma è, è Ethan!”
MissP “Lyle è…”
Broots “Non lo so, l’ hanno portato all’ospedale più vicino.”
MissP “All’ospedale?”
Broots “Non chiedermi perché, non ne ho idea. Pensi che dovremmo chiamare Sydney?”
MissP “No, non c’è niente che lui possa fare adesso e poi arriverà domani mattina, anzi se vuoi andare a casa…”
Broots “No Debbie passa la notte da una sua amica…”
MissP “Aspettiamo insieme allora.”
Broots annuì e Miss Parker guardò con occhi tristi verso il vetro che la separava dai dottori, le faceva male il cuore.
Jarod aveva aspettato tre ore circa prima di tornare al Centro, ormai mancava poco all’alba, ma contava sul fatto che gran parte del Centro quella notte non aveva dormito molto.
Entrò nell’ufficio di Miss Parker, voleva sapere la situazione da lei, la trovò addormentata sul suo divano così lui s’inginocchiò davanti alla spalliera su cui aveva appoggiato la testa e sussurrò dolcemente il suo nome, dopo qualche minuto Parker si svegliò e solo quando lei aprì gli occhi Jarod notò che il suo viso era rigato da segni di lacrime.
MissP “Jarod?”
Jarod “Già...ti sei addormentata nel tuo ufficio, sono successe molte cose stanotte…”
Un guizzo attraversò gli occhi di Miss Parker, ora ricordava, deglutì, “Jarod…”
Jarod “In che condizioni è Ethan?”
Le lacrime le salirono agli occhi.
Jarod “No.”
Miss Parker stava cercando le parole per dirglielo, ma lui aveva già capito.
Jarod “Non può essere.” stava ancora guardando dritto negli occhi di Miss Parker, ma si era alzato in piedi, anche Miss Parker si alzò.
MissP “Non ce l’ha fatta Jarod.”
Miss Parker non trattenne più le lacrime e Jarod l’abbracciò senza trovare alcun tipo di resistenza e anche lui scoppiò a piangere. Stettero così senza poter smettere di piangere per un buon quarto d’ora fino a che Jarod si staccò da lei guardandola in faccia con gli occhi ancora umidi.
Jarod “Io avrei potuto salvarlo.”
MissP “I dottori hanno fatto tutto il possibile…”
Jarod “Ma non capisci!? Sarebbe bastato fermare Lyle e non sarebbe accaduto!”
MissP “Già ed Ethan avrebbe continuato ad essere assoggettato da Rains.”
Jarod “Meglio che morto...”
Miss Parker non rispose, sapevano entrambi che quell’affermazione era abbastanza discutibile, “Lo farò seppellire vicino a mia madre.”
Jarod “Già, è un ottima idea. Mio Dio…non li ha mai conosciuti, nemmeno mio padre, chissà forse sarà anche il mio destino…”
MissP “No Jarod. Non posso ancora crederci…”
Jarod “Credici Parker perché questo è il Centro ed è così che facevano e continuano a fare.”
I due si guardarono negli occhi e poi Jarod tornò silenziosamente nel condotto di aerazione.
Arrivato finalmente giorno, dopo quella notte che non voleva più passare, Miss Parker andò all’ospedale, Lyle si stava rimettendo e lei sentiva il bisogno di andare a trovarlo.
Miss Parker saputo il numero della camera ci andò e appena vi si affacciò non potette fare a meno di sorridere, Lyle sempre in giacca e cravatta, ora era nel suo letto con uno dei vestiti ospedalieri con gli occhi chiusi.
MissP “Sei sveglio?”
Lyle “Miss Parker?”
MissP “Mmh bravo, riesci ancora a riconoscere le persone.”
Lyle “Ma sai che stanotte potevo morire?”
MissP “Poverino…”
Lyle si tirò più su nel letto “Fa un male del diavolo! Beh…comunque volevo…” Miss Parker lo guardò con occhi indagatori, ma lui evitò lo sguardo “…ringraziarti. Se non ci fossi stata tu credo che non ce l’avrei fatta.” in quel momento alzò gli occhi incrociando lo sguardo di Miss Parker che alzò un sopracciglio “...dico davvero.”
MissP “Credevo che tu avessi già venduto la tua anima, ma forse ce n’è ancora qualche brandello.”
Lyle le riservò un’ occhiataccia e poi proseguì “e al Centro cos’è successo? Non ho nemmeno capito perché sono qui, voglio dire all’ospedale.”
MissP “Non mi sembra una grande sorpresa, che tu non abbia capito voglio dire, comunque credo che sia stato un ordine superiore.”
Lyle “Ordine superiore? Piuttosto hanno trovato quel pazzo? Ethan…”
Miss Parker gli si avvicinò prendendolo per il collo della maglietta “Non provare mai più a dire una cosa del genere!” Malgrado tutto il suo impegno le salirono le lacrime.
Lyle “Ma che è successo?”
Dopo aver sentito il racconto della sorella Lyle era infuriato perché aveva finalmente capito di essere stato aggirato da Rains che aveva architettato il tutto per ucciderlo. “Ma adesso dov’è quel bastardo?”
MissP “I tuoi amici del triumvirato lo stanno cercando, ma credo abbia lasciato il Centro e magari il Delaware da un pezzo.”
Jarod era sconcertato, non capiva il senso di tutto quello che era successo, Ethan era morto e Lyle era vivo…non ci voleva un genio per capire che le cose sarebbero dovute andare al contrario, non era giusto semplicemente…Aveva passato con lui solo, quanto…2 settimane? Sempre di più di quanto aveva passato con Kyle…o a dir la verità con qualunque altro membro della sua famiglia.
Era così allora…Ethan poteva considerarsi il membro della sua famiglia che più conosceva ed era morto, Jarod fece un sorriso amaro e gli si inumidirono gli occhi quando gli venne in mente una strana analogia: lui era una specie di Re Mida, solo che ciò che toccava non diventava oro, ma polvere. Forse sarebbe stato meglio per tutti se non avesse cercato la sua famiglia, se non avesse trovato nessuno, se non fosse scappato dal Centro…era per questo che si trovava lì davanti alla sua porta…a cui stava bussando.
Non aprì Miss Parker, ma Sydney, cosa che fortunatamente distrasse Jarod dai suoi pensieri.
Sydney “Jarod vieni.” gli mise una mano sulla spalla.
Jarod “Cosa ci fai qui?”
Sydney “Sono venuto a far compagnia a Miss Parker dopo che Broots mi ha raccontato ogni cosa…mi dispiace Jarod.”
Jarod “Già e dove…”
MissP “sono qui”
Jarod si girò, era dietro di lui, sul divano.
MissP “Cosa ci fai qui?”
Jarod “Ehm…non lo so…”
MissP “è una fortuna…avevo una cosa da dirti, faremo questa sera i funerali, al tramonto, nessuno lo saprà a parte le persone fidate…”
Jarod “Mi stai chiedendo di venire?”
MissP “Ti sto offrendo la possibilità di venire al funerale di tuo fratello.”
Jarod “Ci sarò” e uscì.
Quella sera erano in quattro, il solito trio e Jarod, in silenzio al fianco di Miss Parker, fecero entrambi il discorso di addio e poi lasciarono la bara tra l’arancione del cielo mentre il sole scompariva.
Jarod “Ci vediamo Parker…grazie per aver fatto questo per me…”
MissP “Figurati, Jarod cosa succederà adesso?”
Jarod “Al Centro?”
MissP “Sì, ormai non c’è più nessuno…nessuno che…”
Jarod “Ti obblighi a rimanere?”
M “è strano avrei immaginato un finale diverso…comunque…Jarod?”
Il simulatore era sparito.
MissP “ma per te non è diverso, vero Jarod…” Miss Parker tornò alla macchina dove la aspettavano Sydney e Broots, la aspettava una lunga nottata e un risveglio ancora peggiore.
Quella mattina Jarod si alzò, uscì e prese un gelato mangiandolo seduto sulla panchina di un parco.
Stranamente quella notte aveva fatto bei sogni e si sentiva pieno di energie, tirò fuori uno dei suoi libretti rossi, aveva scoperto che un tizio aveva assassinato un ragazzo per della droga riuscendo a farla franca, il criminale stava uscendo proprio in quel momento dal barbiere del paese proprio di fronte al parco, come tutti sanno da un barbiere si possono trovare più informazioni che non dietro a un distintivo così Jarod s’incamminò verso il negozietto, alla fine una spuntatina non gli avrebbe fatto male.
Miss Parker era tornata al Centro anche se non aveva niente da fare, voleva andare all’ufficio di suo padre…del signor Parker, a pensare, ma dopo aver aperto la porta si fermò, c’era qualcuno sulla sua poltrona che era girata dalla parte opposta, all’inizio Miss Parker pensò a Lyle, ma si ricordò che era ancora all’ospedale e allora aggrottò la fronte.
MissP “Chi è?!”
La poltrona si girò lentamente e ci mancò poco che Miss Parker svenisse vedendo chi c’era seduto e che aveva sfoderato uno dei suoi soliti sorrisi dopo aver detto: “Angelo! Sono contento di vederti.”
La vista del signor Parker l’aveva spiazzata e non era riuscita a dire nemmeno una parola.
MrParker “Allora, non vieni ad abbracciare tuo padre?”
Parker era talmente sconvolta che riuscì a dire solo ciò che in quel momento le aveva attraversato la testa.
“tecnicamente tu non sei mio padre…”
Dopo aver sentito quelle parole uscire dalla sua bocca Miss Parker si riscosse e andò ad abbracciare l’uomo che stava sbuffando.
MrParker “Hai ragione…nessuno ti ha ancora detto niente…vedi in realtà io sono veramente tuo padre…”
MissP “Non ti ricordi, ormai l’ho scoperto anche se sarai per sempre mio padre so che…”
MrParker “No tesoro, non hai capito, sono io tuo padre, non Rains. Abbiamo dovuto farti credere il contrario predisponendo quei falsi dati e analisi, ma sono sempre stato io tuo padre” disse aggiungendo un sorriso.
MissP “Che cosa!? E perché? Papà come…”
MrParker “Non è importante, ora sono qui.” disse alzandosi.
MissP “Come sarebbe non è importante!?”
MrParker “Angelo, ora l’unica cosa importante è catturare Jarod. Non ti preoccupare, tutto tornerà come prima”
The End