Descent, ... e se Jarod e Miss Parker avessero un discendente? [Completa]

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Aleki77
view post Posted on 18/9/2007, 18:49




CITAZIONE (IOTH @ 18/9/2007, 19:00)
CITAZIONE (Aleki77 @ 18/9/2007, 00:50)
J “Solo se mi prometti di andare a cercarla!”

Miss Parker estrasse dalla fondina la sua S&W e gliela puntò contro, ripeté rabbiosamente scandendo le parole: - “Dov’è mia figlia?”

J “Parker, mettila via! Subito! Ti dirò dov’è solamente se mi giuri sul ricordo di tua madre che non tenterai di incontrarla, di portarla via o qualsiasi altra cosa possa mettere in pericolo te, lei o tutto il resto della squadra!”

ehi aleki77 hai commesso un errore,la frase detta da jarod doveva essere questa: "solo se mi prometti di non andare a cercarla!"

ps:ho azzeccato?

LOL ! hai ragione! Ho letto questa parte talmente tante volte che penso di saperla a memoria!!! :cry:
Ormai non noto più nemmeno errori del genere :nonsifa: sono fusa!!!

Sorry Sorry :( :sad: :sad: :sad:
 
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IOTH
view post Posted on 18/9/2007, 19:11




:P non preoccuparti.... ti faccio da supervisore ;) ....mi sto così appassionando alla tua ff che ogni qualvolta mi collego al forum spero sempre che vi sia qualche pezzetto nuovo.
 
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Aleki77
view post Posted on 18/9/2007, 19:40




CITAZIONE (IOTH @ 18/9/2007, 20:11)
:P non preoccuparti.... ti faccio da supervisore ;) ....mi sto così appassionando alla tua ff che ogni qualvolta mi collego al forum spero sempre che vi sia qualche pezzetto nuovo.

Sisi... mi serve un supervisore! comincio ad impazzire:wacko:

Ricatto :shifty: : prima di pubblicare aspetto sempre un messaggio da te e da mary_jordan per vedere se vi è piaciuta o ricalibrare il tiro! :fischio: :fischio: :fischio:

Per accontentarti ti pubblico un pezzetto piccolo piccolo! :P

Descent
- parte settima -

Ore 12.15
Aeroporto di Chicago

Seduti su delle poltroncine di metallo Jarod e Jem chiacchieravano. Jorod però appariva poco reattivo alle domande di Jem.

Jem “Non pensi che la teoria quantistica possa essere applicata anche per i buchi neri? Ho letto su Nature che ci sono degli scienziati che stanno provando a… Jarod? … Mi stai ascoltando? Che hai? Sembri uno che non dorme da settimane!”

J “In effetti potrebbe essere così!”

Jem “Capisco, pensi sempre a Kate!”

J “Si, ma non è solo questo che mi tiene sveglio la notte! Parker e io giochiamo!”

Jem lo guardò con aria interrogativa.

J “A che punto sei con l’educazione sessuale?”

Jem “Riproduzione?”

J “Non esattamente. Parlo del piacere che può dare l’atto sessuale in se!”

Jem “In teoria conosco la risposta chimica, ormonale e neuronale che avviene durante l’atto sessuale, ma non ho mai avuto l’occasione di metterla in pratica.”

J “Jem, con quello che ti sto per dire non è per incoraggiarti a buttarti addosso alla prima ragazza che incontri, ma la teoria e la pratica, soprattutto in questo caso, sono completamente diverse!”

Jem “Quindi tu e Miss Parker presumo che mettiate in pratica le teoria. Ma a quale scopo? Non capisco. Sono confuso.”

J “Ci possono essere molti scopi in un rapporto sessuale, che può andare dal semplice soddisfacimento di un bisogno, al piacere, al trasmettere amore.”

Jem “Tutto questo con un’unica cosa?”

J “Si certamente! E non solo. Si può provare e far provare una vastissima gamma di sensazioni ed emozioni. Dove hai detto che papà ti manda a scuola?”

Jem “Da dei preti cattolici.”

J “Quando torniamo da papà gli dirò di farti cambiare scuola.”

Jem “Perché? Mi piace!”

J “Jem tu non hai bisogno di conoscenze. Hai bisogno di contatti umani veri, reali, di stare con ragazzi della tua età che ti facciano fare esperienze di vita. Ah Jem, le esperienze falle sempre con la testa.”

Jem “Che vuol dire: falle con la testa? Penso sempre prima di fare qualcosa.”

J “In effetti sei come me, pensi un po’ troppo prima di fare qualsiasi cosa, ma a volte è eccessivo. Con la droghe invece, pensaci sempre attentamente, non è un’esperienza valida, fidati, il Centro l’ha sperimentata su di me e non ne vale la pena! E per quanto riguarda il sesso e gli sport estremi usa sempre tutte le precauzioni necessarie!”

Jem “Perché metti il sesso assieme agli sport estremi?”

J “Fidati il sesso a volte può essere uno sport estremo e uno sport estremo può darti sensazioni molto vicine al sesso.”

Jem “Grazie Jarod.”

J “Di nulla, se non se ne parla tra fratelli di queste cose!”

Jem “Con Emily non ne ho mai parlato e con Ethan penso di conoscerlo troppo poco!”

J “Hai bisogno di un amico, possibilmente che non sia un simulatore! Oh, ecco la persona che stavamo aspettando! Ciao Neal (Neal Roberts da Buona notte ChicagoNdAleki)!”

NR “Ciao MrMistero! Come stai?”

J “Oh Neal è un pezzo che non ci vediamo!” – Mentre abbracciava affettuosamente l’uomo. – “Sono in forma! E sempre a caccia di misteri! Come stai tu? E Patty?”

NR “Stiamo bene, ma dove sei stato negli ultimi mesi? E’ un pezzo che non mi mandi scoop!”

J “Qui e là. Ti voglio presentare mio fratello, lui è Jem.”

NR “Ciao Jem è un piacere conoscerti!”

Jem “Piacere mio signor Neal!”

NR “Ma quale signore e signore ragazzo! Chiamami Neal e mi farai felice. Venite Patty ci aspetta a casa! Abbiamo organizzato per voi un set incredibile, tra le altre cose è arrivato anche quel tuo amico che mi hai mandato degli effetti speciali Mickey Clausen (da StuntmanNdAleki), ha portato un sacco di cose incredibili, penso che i tuoi amici avranno una telegiornale con i fiocchi! Jem, hai fame?”

Jem “Io ho sempre fame!”

NR “Che ti piace mangiare?”

Jem “Gelato!”

NR “Allora andiamo, Jarod te l’ha mai detto che ora abito sopra una gelateria?”

Gli occhi di Jem si illuminarono e quelli di Jarod non furono da meno.

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- Fine settima parte -

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Dopo questa parte penserete che sono pazza del tutto!
:wacko: :wacko: :wacko:


 
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view post Posted on 18/9/2007, 19:49

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:lol: Troppo bella la parte in cui parlano di sesso :lol: Probabilmente Jarod potrebbe parlarne davvero così, soprattutto al suo "se stesso" giovane.

Interessanti anche le "Guest star" dagli altri episodi ^^ :ok: Brava!
 
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IOTH
view post Posted on 18/9/2007, 20:47




CITAZIONE (mary_jordan @ 18/9/2007, 20:49)
:lol: Troppo bella la parte in cui parlano di sesso :lol: Probabilmente Jarod potrebbe parlarne davvero così, soprattutto al suo "se stesso" giovane.

Interessanti anche le "Guest star" dagli altri episodi ^^ :ok: Brava!

concordo pienamente :ok: :ok:
 
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Aleki77
view post Posted on 18/9/2007, 21:14




CITAZIONE (IOTH @ 18/9/2007, 21:47)
CITAZIONE (mary_jordan @ 18/9/2007, 20:49)
:lol: Troppo bella la parte in cui parlano di sesso :lol: Probabilmente Jarod potrebbe parlarne davvero così, soprattutto al suo "se stesso" giovane.

Interessanti anche le "Guest star" dagli altri episodi ^^ :ok: Brava!

concordo pienamente :ok: :ok:

Ho cercato di mettermi nei suoi panni e non è stato facile e poi ho avuto l'illuminazione! Mi sono alzata a notte fonda per scriverla!

Sono in un punto critico :blink: e particolarmente :wub: !
Come si fa a dire:
"I love you"
"Me too"
senza essere espliciti? :wacko: Questa parte mi sta facendo perdere il sonno!
Per il resto la ff è praticamente finita ... mancano le rifiniture e questo stramaledetto dialogo!!! :wacko: :wacko: :wacko:

Aiutoooooooo
 
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Aleki77
view post Posted on 20/9/2007, 13:51




Descent
- parte ottava -

Attenzione contiene una piccola scena NC17 :nonsifa: :fischio:

Ore 16.50 AM
In un bosco di Yorkshire – Virginia

Ethan e il maggiore Charles in tenuta mimetica stavano facendo un sopraluogo nella villa del bosco.

MC “Sei sicuro che le cariche che abbiamo messo attorno alla villa danneggeranno i sotterranei?”

E “Certamente! Ho usato del C4 ad uso militare che mi ha procurato Jarod, la profondità e l’inclinazione sono perfette per colpire il suo nucleo. E con te dal cielo in contemporanea questo posto non avrà scampo!”

MC “Ma gli occupanti?”

E “Secondo Jarod è sufficiente un avviso di cinque minuti per far evacuare, l'attacco preventivo sarà il nostro avvertimento per fargli capire che sono realmente sotto attacco. Quindi ci sarà un’esplosione di bombe accecanti. Dal momento dell’esplosione dei lacrimogeni trascorreranno cinque minuti prima dell’esplosione del C4 dal basso e dei cruiser dall’alto.”

MC “E tu avrai il tempo di metterti in salvo?”

E “Non preoccuparti papà! Sarò a 100 metri dalla muro di cinta quando scoppieranno i lacrimogeni e i fumogeni, con la maschera antigas non avrò problemi ad allontanarmi prima che arrivi la pioggia di fuoco!”

MC “Spero che tu sappia cosa sono gli imprevisti!”

E “Certamente ho calcolato un 10% del mio tempo di fuga per gli imprevisti!”

MC “Non c’è dubbio ragazzo mio hai del talento per queste cose!”

E “Grazie papà! Del resto la tua abilità nel sottrarre un F14 da esercitazioni armato con un paio di cruiser non è da poco!”

MC “Sai figliolo, il generale McCarty mi doveva un favore, piuttosto grosso in effetti!”

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Ore 8.24 PM
Periferia di Chicago

NR “Stooop! Buona questa!”

MC “Non c’è niente da dire potresti fare il regista invece che il conduttore radiofonico Neil!”

NR “Tutto merito della sceneggiatura di Jarod e dei tuoi effetti speciali, non c’è che dire … sei un genio!”

MC “Grazie amico!”

J “Grazie ragazzi siete stati fantastici. Io e Jem monteremo il video ed entro domani prima dell’alba sarà a casa tua Neil. Mickey hai pagato le nostre comparse?”

MC “Certamente, per qualche settimana avranno di che vivere e poi con i soldi che hai lasciato a quella mensa per barboni anche chi non ha contribuito starà meglio.”

NR “Siete sicuri di non voler fermarvi a dormire da me?”

J “Ci piacerebbe, ma devo incontrare delle persone domani mattina, quindi saremo lontani. Neil ricordati il video, deve andare in onda alle 4.40 AM puntuali! Tu Mickey hai i numeri a cui fare le chiamate? Ti ricordi a quale per primo?”

MC “Si naturalmente!”

J “Grazie ancora di tutto.”

MC “Dopo quello che hai fatto per me, per noi questo non è nulla.”

NR “Jem è stato un piacere lavorare con te! Sembri un attore nato! Hai simulato così bene il dolore, che pensavo di provarlo pure io!”

Jem sorrise e disse: - “Ho semplicemente pensato che fosse tutto vero!”

MC “E’ vero! Sei in gamba ragazzo, ma si vede che il sangue non è acqua!”

Jem “Già, ho presto tutto da Jarod!”

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Ore 9.00 PM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Miss Parker ed Emily erano attorno a un plastico del Centro. In ogni suo particolare era perfetto. Miss Parker illustrava le vie da percorrere e la aggiornava sui protocolli del Centro in caso di attacco, crisi o rivolta.

MP “Stai attenta agli spazzini, generalmente hanno il cervello poco più grande di quello di una gallina ed eseguono ciecamente gli ordini, ma ce né qualcuno di in gamba. Lyle di solito non ha grandi menti nel suo gruppo a differenza di Raines, ne ha un paio molto svegli.”

EM “Sam in che categoria rientra?”

MP “Lui è la fedeltà in persona, per me sfiderebbe il mondo!”

EM “Lo lascerai al Centro durante l'attacco?”

MP “No verrà con me a costo di doverlo trascinarlo per la cravatta! Raines la farà pagare cara a chiunque quando capirà cosa sta succedendo. Sam al momento mi è ancora utile!”

EM “Com’è stare al Centro?”

MP “Dipende da chi sei! Per Jarod è stata un incubo, per Syd la realizzazione dei suoi peggiori timori, per me l’inferno.”

EM “Ad acque calme potresti andartene, seguire Jarod …”

MP “Ho bisogno di risposte e quelle le posso trovare solamente lì.”

EM “Sono più importanti di tua figlia oltre che della tua felicità?”

MP “Non esattamente, ma se posso liberare i suoi schiavi ed evitare che altri bambini seguano la sorte di Jarod, Angelo, Kate, ne sarà valsa la pena! So come si vive con un solo genitore, ma ormai non posso più far finta di non vedere il dolore nei loro occhi. Sono certa che Jarod sarà un ottimo padre.”

EM “Jarod ha ragione, hai un grande cuore!”

MP “E’ questo che dice di me?”

EM “Se non ricordo male le sue parole esatte sono state: Regina dei ghiacci con il sole come cuore!”

Miss Parker sorrise.

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Venerdì 5 aprile - Ore 6.00 AM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Jarod entrò in casa facendo molto piano, sapeva che mancava ancora un’ora al suono della sveglia di lei. Si tolse i vestiti e si stese vicino a lei. Forse fu il movimento del letto, forse il senso interiore di lei o semplicemente un caso, ma lei si avvicinò a lui e lo toccò sulla nuda pelle. A lui mancò il fiato, ma cercò di ricordare le lezioni sulla concentrazione mentale e sull’allontanamento del desiderio, ma sembrava che nemmeno le tecniche buddiste avessero effetto su di lui.

Jarod pensò: “Ero talmente tanto stanco che ho fatto guidare Jem per arrivare qui dall’aeroporto, sento tutti i muscoli chiedere pietà, ma solo per il fatto che la mia pelle e la sua sono entrate in contatto sarei pronto per fare l’amore almeno un paio di volte! Jarod pensa al Tibet, pensa alle disgrazie del mondo intero, ignora la sensazione della sua pelle sulla tua!”

Jarod dopo molti sforzi riuscì ad addormentarsi e non si accorse nemmeno della sveglia, non di quella sonora almeno, ma quando ci fu quella tattile tutto il suo corpo reagì!

Dalla punta dei capelli all’unghia del dito mignolo del piede sinistro!

Fu come se una scarica elettrica l’avesse attraversato.

Poi il profumo di lei raggiunse le terminazioni nervose di lui e per lui non ci fu che lei.

Jarod aprì gli occhi e si ritrovò a fissare quelli di lei.

Gli sembro di tuffarsi in dei laghi di montagna, ma rischiò di annegare fino a quando le loro labbra non si toccarono.

Ogni cellula reagì come se il tocco di lei fosse fuoco.

La mente si oscurò, eppure il suo corpo mise il pilota automatico, sapeva dove toccarla, come toccarla.

Era ubriaco di sensazioni, emozioni. Le sfilò l’accappatoio, le mani le toccarono la schiena facendolo impazzire.

Non sapeva come, ma lui si ritrovò nudo, ma non aveva importanza, non adesso.

Pelle contro pelle. Labbra contro labbra. Lingua contro lingua. Sesso contro sesso.

Non si era mai sentito così completo.

Assieme, lentamente, esplorarono ogni sensazione che derivava dall’essere uno dentro all’altro fino all’esplosione dell’orgasmo che li lasciò vuoti, nostalgici delle sensazioni di cui si erano ubriacati fino a pochi istanti prima.

Non sapeva di avere così tanta sete fino a quando lei non le aveva offerto tutta se stessa.

Rimasero immobili, uno sopra l’altro, sembrava che nessuno volesse rompere l’incantesimo.

Il telefono cominciò a squillare, uno, due tre, quattro, cinque … scattò la segreteria telefonica.

B “Miss Parker, sono Broots. Io e Syd siamo preoccupati per lei non vedendola. Tutto bene? Beh forse sarà per strada. L’aspettiamo.”

J “Hai degli amici premurosi.”

MP “Questa mattina però potevano ignorare il mio piccolo ritardo.”

J “Ci saranno altri momenti come questi, per noi.”

MP “Lo spero, ma …”

J “Basta così, so che vuoi dire.”

MP “Ora mi alzo. Lo so, niente comportamenti diversi al Centro per evitare di allertarli.”

J “Giusto!”

Le baciò le labbra, gli zigomi, il collo e per un attimo ritornarono nel mondo delle sensazioni provate poco prima.

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Ore 9.50 AM
Sim Lab - The Centre
Blue Cove - Delaware

B “Non mi risponde Syd, comincio a preoccuparmi.”

S “Io invece credo che sia prematuro. Pensaci Broots potrebbe essere il loro ultimo giorno assieme.”

B “Tu pensi che ci sia qualcosa tra loro? Pensavo si trattasse solamente di una tregua, non … non … non so nemmeno come definirlo. Un rapporto?”

S “Non mi hanno detto nulla in quel senso, nessuno dei due, eppure mi sono sembrati così complementari che non posso non pensare che tra loro ci sia qualcosa di più di una tregua o di un’amicizia di vecchia data. Un figlio può avvicinare o allontanare.”

B “Nel mio caso un deciso allontanamento eppure non vivrei senza la mia Debbie.” – Per allontanare delle immagini dalla sua mente che gli facevano un po’ male all’anima, decise di cambiare discorso. – “Syd che cosa stai studiando?” –
Disse indicando cinque uomini.

S “Se le risposta a degli stimoli esterni di un trio di gemelli è comparabile a quella dei gemelli.”

B “E i tuoi risultati fino ad ora?”

S “Hanno dei punti di vista diversi. I gemelli reagiscono come con uno specchio, il trio di gemelli hanno una reazione diversa, potrei dire distorta, come avviene per la luce quando attraversa un prisma.”

Mr Lyle entrò nel sim lab e si guardò attorno. - “Dov’è Miss Parker?”

B “Non saprei, non è nel suo ufficio?”

L “Idiota vengo da là!”

MP “Non ti permettere di dargli dell’idiota. Solo io posso! Che vuoi?”

L “Sorellina ti prego ho bisogno di sapere cosa hai scoperto in Florida su Jarod.”

MP “Che cosa hai scoperto a Boston?”

L “Mah … E va bene! Ha lavorato per un laboratorio di analisi e ricerca sul DNA.”

MP “Su che campioni ha lavorato?”

L “Non ha lasciato tracce! Questa è la cosa che ci preoccupa.”

MP “Avrà aiutato qualche caso umano e il lavoro era solamente una copertura.”

L “No, nessun caso umano! Ha lavorato per 72 ore in quel laboratorio. Non n’è mai uscito, ha avuto pochissimi contatti con l’esterno. Non aveva nemmeno una stanza d’albergo!”

MP “E di preciso vi preoccupa se avesse lavorato sul DNA di chi?”

L “Non lo so, ma quando Jarod fa cose insolite tutto il Centro deve preoccuparsi. Ora dimmi cosa hai scoperto in Florida.”

MP “Assolutamente nulla. Il ragazzo del motel ha detto che passava il suo tempo a fissare l’acqua stagnante. L’unica cosa che abbiamo trovato di interessante era un maledetto PEZ di Titti. Nient’altro!”

L “Maledizione, che starà combinando? E dove sarà adesso.”

MP “Non è che stava lavorando sul suo DNA per trovare la sua famiglia? O magari sul DNA di Gemini?”

L “Per cercare cosa?”

MP “Magari Raines ha compiuto un qualche tipo di errore con la clonazione del ragazzo.”

L “Non penso proprio.”

MP “A proposito è un po’ che non vedo l’asmatico. Dov’è?”

L “Cosa? Ah … lui … non ne ho idea.”

MP “Grazie fratellino! Broots! Cerca ogni laboratorio che abbia a che fare con il DNA. Voglio avere le schede con tanto di foto di tutti i dipendenti o collaboratori esterni che si chiamano Jarod. Ah Broots quando dico tutti, intendo proprio tutti, compresi custodi e ditte di pulizia!”

B “Ma saranno centinaia per non dire migliaia!”

MP “Prima cominci e prima avremo le nostre risposte!”

Lyle lasciò il sim lab decisamente deluso, aveva a dato delle informazioni a sua sorella in cambio di un pugno di mosche!

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- fine ottava parte!

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Commentate gente! Commentate! ;)

Tra due puntate il finale! :shifty:

:ciao: :ciao: :ciao:
 
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Aleki77
view post Posted on 21/9/2007, 02:26




Ma questa parte non è piaciuta a nessuno??? :sad: :sad: :cry: :cry:
Proprio a nessuno? :cry:
 
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view post Posted on 21/9/2007, 12:55

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Non ho ancora avuto il tempo di leggerla! Sorry!!

EDITO: letto ora! Beh intanto apprezzo Lyle ^^ poi bella la scena Jarod/Parker :wub: Chissà come andrà a finire :mmm:

Edited by mary_jordan - 21/9/2007, 20:10
 
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Aleki77
view post Posted on 21/9/2007, 21:57




Descent

- Parte nona -

Venerdì 5 aprile - Ore 6.30 PM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Le dita di Jarod viaggiavano leggere e veloci sul lap-top. La soffitta era decisamente un luogo tranquillo, uno studio sicuro. Squillò il telefono e senza smettere di scrivere rispose: - “Dimmi.”

MC “A che punto sei?”

J “Sto ultimando i calcoli e la strategia. Com’è andato il secondo sopralluogo papà?”

MC “Bene, si è allontanata un macchina con i vetri oscurati e così non siamo riusciti a vedere chi era, ma meno gente ci sarà là dentro e più sarò felice.”

J “Non piace nemmeno a me fare delle vittime e spero fermamente che non ce ne saranno, mi auguro che credano all’avviso!”

MC “Già! Come stanno andando le cosa lì?”

J “Non c’è male, anzi sta rientrando a casa proprio ora.” – Disse Jarod controllando uno dei monitor di sorveglianza che aveva installato.

MC “E’ una cosa seria?”

J “Si, penso di si.”

MC “E il futuro?”

J “Lo vedo nebuloso e incerto, vedremo.”

MP “C’è nessuno?” – Disse una voce dal basso.

J “Parker sono in soffitta.”

MC “Perché non la chiami mai per nome?”

J “E’ una lunga storia!”

MC “Ma almeno lo sai?”

J “Si, ma le ho promesso di non usarlo mai.”

Miss Parker entrò in soffitta e la prima cosa che notò erano il numero impressionante di PEZ presenti sulla scrivania, sembrava avesse dato fondo alla sua scorta. Il suo primo istinto fu di prenderne in mano una e di spezzarla a metà, ma decise di lasciarle dov’erano.

MC “E’ una cosa strana!”

J “Tutto al Centro è strano, nomi inclusi.”

Miss Parker sembra irritata, girò attorno al tavolo, ma Jarod la prese per un braccio e la fece sedere sulle sue ginocchia.

MC “Tornando al nostro piano, pensi che il C4 che sei riuscito a prendere basterà?”

J “In questo momento sto ricontrollando i calcoli di Ethan, ma non ho trovato incongruenze fino ad ora.”

Miss Parker fece il movimento di alzarsi, ma lui la trattenne per la vita. Incastrando il telefono tra la spalla e l’orecchio, con la mano libera riprese a scrivere sul computer.

MC “E se la struttura si sviluppasse verso il basso come il Centro o Donoterase?”

J “Io e Ethan abbiamo calcolato anche questa possibilità, con il C4 che sono riuscito a procurare arriviamo a una profondità di circa 20 metri, è per questo che è necessaria l’esplosione dall’altro, per dare maggiore forza. Dovremmo scendere di altri 8 metri nella peggiore delle ipotesi.”

Miss Parker decise che era il momento di giocare e con un bacio sfiorò le labbra di Jarod. Lui le sorrise.

MC “Quindi è proprio necessario il cruiser.”

Lei lo tormentò con un bacio dietro l’orecchio libero, poi sul collo, sugli zigomi e poi ancora sulle labbra. La mano che stava eseguendo i calcoli al lap-top improvvisamente si fermò. Jarod chiuse gli occhi e si inebriò del suo profumo.

J “Si papà è proprio necessario. Ora mi spiace, ma devo lasciarti.”

MC “Va bene figliolo, ci sentiamo più tardi.”

J “A dopo.”

MP “Finalmente l’hai capito!”

J “Già, messaggio ricevuto.”

Jarod cominciò a baciarla con passione. Il primo istinto fu di buttare all’aria tutto quello che c’era sul tavolo e prenderla seduta stante, ma si rese conto che c’erano altre opportunità che fino ad ora non aveva mai preso in considerazione.
La guardò negli occhi.
Si alzarono in piedi, uno di fronte all’altro.
Lentamente, molto lentamente, cominciò a toglierle gli abiti di dosso a cominciare della giacca di pelle. Lei lo imitò, gli aprì i bottoni della camicia una alla volta, con calma gli mise la mani sul petto e mantenendo il contatto con la sua pelle fece scivolare la stoffa sopra i suoi muscoli, fino a terra.

Gli occhi di lei erano sempre dentro quelli di lui.

Jarod le accompagnò le braccia verso l’alto. Poi le sue mani finirono sotto alla maglia e con un movimento deciso gliela sfilò. Ora era il turno di lei e attaccò la fibbia della cintura, i jeans di lui avevano i bottoni, lei glieli aprì uno alla volta fino a quando i pantaloni finirono atterra, vicino al resto.

Lui slacciò la gonna che cadde. Decise che era ancora il suo turno quando le aprì il gancetto del reggiseno e lei non sembrò prendersela troppo per aver saltato un turno. Miss Parker passò le mani sulle natiche di lui e con lentezza gli sfilò gli sfilò i boxer di maglina aderenti. Lui ricambiò il favore.

Lei gli posò una mano sul petto e lui si avvicinò alle labbra di lei. Si strinsero l’uno all’altra e fecero l’amore in piedi, con frenesia, contro una trave di sostegno. Si ritrovarono sudati e ansimanti, ma la fame non era ancora stata placata.

Jarod la prese in braccio e le sussurrò all’orecchio: “Stiamo più comodi.”

Lei sorrise e si strinse a lui.

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Sabato 6 aprile - Ore 3.00 AM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Jarod si alzò dal letto lentamente, non voleva svegliarla, sembrava così serena. Indossò il suo completo da ladro, quasi alla Diabolik.

Si voltò verso di lei per rassicurarsi che stesse ancora dormendo e invece la trovò con gli occhi sgranati che lo stavano guardando.

J “Mi spiace, non volevo svegliarti.”

MP “Non sei stato tu. Penso sia stato il mio senso interiore che mi ha costretto ad aprire gli occhi.”

J “Sono pronto. Ora sento il resto della squadra.”

MP “Jarod, ricordati di parlarle di me.”

J “Lo farò, ma vorrei tanto che ci ripensassi e venissi con noi.”

MP “Lo sai anche tu che non posso. Sei il meglio che le possiamo offrire! E non parlo solamente di ora, di questa situazione di crisi,ma del padre eccezionale che saresti anche in condizioni normali.”

J “Parker saresti, no, mi correggo, sei la madre migliore che quella bambina, la nostra bambina possa avere.”

MP “Lo avresti mai detto che saremmo diventati genitori? Intendo genitori dello stesso bambino. Insieme?”

J “Non posso negare di averci pensato, forse più a come qualcosa di irrealizzabile. Per un momento, su quell’isola, c’era stata un po’ di speranza, ma non al nostro ritorno.”

MP “Non volevo deluderlo, non volevo deludere le aspettative lui che aveva su di me, ma con il senno del poi, è sempre lui che mi ha deluso. Tu, invece, non lo hai mai fatto.”

J “Tu, io, lei, meritiamo la verità. Con la verità si può far arrabbiare qualcuno forse, ma non lo si deluderà mai. E il Centro questo non l’ha mai capito. Ce l’hanno sempre negata e ci hanno usato per i loro scopi. Vorrei tanto sapere cosa dicono quelle pergamene maledette di noi. Ricordi?”

MP “Già, ma sono in fondo all’Atlantico!”

J “Io non ne sarei così sicuro! E tu?”

MP “Non so … ora non voglio pensarci.”

J “Hai ragione, ora non è il momento.”

MP “Jarod, … ti prego dille che anche se non starò mai con lei, lei è sempre nel mio cuore.”

J “Parker, la vedrai, starai con lei, magari non subito, ma verrà un tempo per stare insieme, come una famiglia.”

MP “Promettimelo!”

J “Te lo prometto.”

MP “Promettimi un’altra cosa.”

J “Che cosa?”

MP “Che se ne avrai la possibilità avrà anche una madre.”

J “Lei ce l’ha già una madre e un padre, non penso che ne voglia degli altri,”

MP “Se mi dovesse succedere qualcosa, qualsiasi cosa … lei avrà la sua famiglia.”

SCIAFF!

Jarod le aveva dato uno schiaffo. Mai nessuno lo aveva fatto. Aveva lottato, fatto a pungi, combattuto a mani nude, ma mai, nemmeno suo padre, aveva osato darle uno schiaffo, si sentì umiliata.

J “Smettila, ti stai rendendo ridicola! Ho parlato con Ethan e lei non dice affatto che morirai, ma che a suo tempo sarai felice, felice con noi. Questa promessa non te la posso fare. E anche se non avessi conferme dalle voci di Ethan questa promessa non la farei mai! Chiuso il discorso!”

MP “Ma … mi hai colpito!”

J “Certo! Lo rifarei anche adesso se non hai capito il messaggio!”

MP “Che non devo rendermi ridicola!”

J “No! Che io e Kate non avremo un’altra famiglia. O con te o niente!”

Lei rimase ferma come shoccata. Poi gli si avvicinò e gli diede un bacio. – “E’ la cosa più bella che tu mi abbia detto.”

J “E’ quello che penso.”

MP “Una famiglia tutta mia … non pensavo che potesse essere così meraviglioso poterlo anche solamente dire.”

J “Ora sei più tranquilla? Basta pensieri di morte. Dirò a Kate che le vuoi bene, ma perché pensi che abbia attrezzato la soffitta in quella maniera?”

MP “Per farci fare una video-telefonata?”

J “Esatto! Non una, ma molte.”

MP “Grazie.” – Lei alzò lo sguardo e lo guardò negli occhi. – “Io, … io non so trovare le parole … non escono. Sembrano inappropriate.”

J “So cosa vuoi dire perché è lo stesso che sento pure io.”

MP “Buona caccia!”

J “Anche a te!”

Si baciarono teneramente sulla soglia di casa e poi lui scomparve come un fantasma lasciandola sola a pregare che tutto andasse secondo i loro piani.

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Ore 4.28 AM
Tower - The Centre
Blue Cove - Delaware

Lo studio del quarto piano era in penombra. Lyle sembrava essere appena uscito da un trita carte. Fare il baby-sitter non faceva per lui.
Quella bambina era un mistero per lui. Lo guardava dritto negli occhi e non abbassava mai lo sguardo, nemmeno con Raines. La cosa era inquietante. Non sembrava sapere cosa fosse la paura.
Si alzò in piedi per sgranchirsi le gambe, per fortuna quella tortura sarebbe durata solo fino a domenica notte, poi lei sarebbe partita per l’Africa e così sarebbe tornato alle sue sane abitudini e poteva dedicare del tempo alla cattura di Jarod, ma non prima di passare del tempo nei boschi a ritemprarsi.

La guardò dormire. Aveva un che di familiare. Era la prima volta che Raines non gli diceva come stavano esattamente le cose o che non riusciva a scoprire cosa gli nascondeva. Sapeva per certo che la bambina fosse figlia di Jarod e sapeva che anche la madre aveva la mutazione che poteva renderla una simulatrice, ma non aveva idea di chi potesse essere. O forse l’idea c’era, ma la respingeva dalla sua mente con una certa forza.

Il telefono di mise a squillare.

L “Pronto? … cosa? … è sicuro? … dove? … su che canale?”

Lyle chiuse la conversazione e accese la TV sul canale che il suo sconosciuto informatore gli aveva detto.

L’anchorman del telegiornale di Chicago annunciava: - “Circa un’ora fa un camion ha travolto e spazzato via tutto ciò che si trovava sull’interstatale 65 che collega Indianapolis a Chicago. Non si conosce il numero esatto dei deceduti, ma certamente sono numerose le persone che sono ancora intrappolate all’interno delle loro autovetture. I paramedici e i pompieri hanno grosse difficoltà a raggiungere molti automobilisti. Abbiamo sul posto Tom McGregor. Tom, che ci puoi dire?”

Il giornalista Tom McGregor iniziò a raccontare: - “Almeno venti sono i feriti che sono stati trasportati al Mercy Hospital, ma ancora molti ne rimangono intrappolati. Ecco vediamo che i pompieri sono riusciti ad estrarre un uomo, ma nell’auto incastrata c’è ancora un ragazzo, sembra avere le gambe bloccate dalle lamiere.”

Le immagini mostravano Jarod estratto dall’auto con un KED, privo di coscienza, con il volto pieno di sangue, issato poi su una barella spinale. Le immagini poi si soffermavano su un ragazzo che urlava per il dolore, probabilmente aveva le gambe rotte. Il camera-men riuscì a spostarsi in modo di prenderlo da davanti e la faccia che Lyle vide fu quella di Gemini.

Lasciò che il telegiornale continuasse a mostrargli il ragazzo ferito e immobilizzato che cercava di difendersi dalla telecamera con le mani, ma era troppo sofferente per riuscire nel suo intento.
Compose un numero telefonico.

R “Che c’è?”

L “Jarod e Gemini in televisione, sono bloccati e feriti in un grosso incidente stradale. Vado a prenderli.”

R “No! Non lasciare la bambina da sola.”

L “Non ci penso nemmeno, devo vincerla io questa sfida. Li voglio!”

R “Te lo ordino Lyle, non lasciare la bambina da sola.”

L “Non sarà sola, ci sarà uno dei tuoi a tenerle compagnia.” – Disse chiudendo la conversazione.

Fece un’altra telefonata.

L “Sono Mr Lyle, preparatemi il Jet! … come l’ha già chiesto Miss Parker? … Per andare dove? … Non mi importa se l’ha prenotato prima lei, lo voglio io! … Ok OK, dica al pilota di non partire senza di me!” – Con forza scagliò il telefono. Lui che non perdeva mai la calma, ma una certa ansia cominciò ad assalirlo. – “Ok il pollice, ma la testa la voglio ancora attaccata al collo!”

Lyle andò dalla bambina e con uno scrollone poco gentile la svegliò. – “Dobbiamo andare, alzati.”

La bimbetta si alzò, si stropicciò gli occhi e lo guardò fisso.

L “Non guardarmi così! Smettila! Andiamo.”

La prese per mano e andò al computer, digitò un codice e tutte le telecamere del Centro smisero di riprendere per circa due minuti. Con la sua tessera di massima sicurezza ebbe accesso all’ascensore. Premette il tasto – 26.

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Ore 4.47 AM
In un bosco di Yorkshire – Virginia

L’assalto alla villa nel bosco era iniziato. Il fumo e il rumore penetrante delle sirene avevano rotto l’incantesimo del luogo incantato. Una porta sul retro rigurgitò una ventina di spazzini tutti in giacca e cravatta pronti a dar battaglia ad un nemico seppur invisibile. Dai quattro lati delle mura ci fu un’esplosione sequenziale, ma portò solamente altro fumo e fogli bianchi.

Uno spazzino di colore ne afferrò uno e lo portò a quello che doveva essere il suo capo.

Il foglio riportava le seguenti parole: Avete cinque minuti di tempo da quando esploderanno i lacrimogeni per abbandonare la struttura, altrimenti MORIRETE!

Lo spazzino che ha afferrato il foglio disse: - “I lacrimogeni non sono ancora stati lanciati.”

E come se si trattasse di una battuta ad effetto di una commedia arrivarono le bombe di lacrimogeni.

Lo spazzino con l’aria del capo estrasse il suo cellulare, i lacrimogeni non sembravano dargli fastidio.

Sp “Dottor Raines, siamo sotto attacco. … Si come vuole. … Immediatamente!”

Diede degli ordini bruschi agli uomini che sembravano reggere meglio lo stress e naturalmente il gas.

Nel bosco Ethan osserva lo svolgimento dell’operazione. Gli spazzini stavano tentando di aprire il cancello, ma sembrava bloccato. Ethan ebbe pena per loro, il loro capo aveva deciso di non credere al loro messaggio.

La voce gli disse di correre.

Guardò un’altra volta gli inutili tentativi degli spazzini più giovani di uscire senza successo. Decise di scendere dall’albero. Per loro non avrebbe potuto fare nulla. Una volta a terra si mise a correre verso la salvezza senza guardasi indietro.
Una serie di bombe accecanti illuminarono il bosco con una luce irreale, il rumore del caccia cominciò asd essere udibile. Il timer delle bombe piazzate per colpire in profondità continuò il suo cut down fino a raggiungere lo zero contemporaneamente al cruiser sparato all’aereo.

Il bosco si illuminò e gli alberi che facevano da volta alla villa cominciarono a bruciare. Molte furono le persone che riuscirono a uscire indenni, ma altrettante riportarono ferite di diverse entità. Il fuoco e la struttura pericolante non permise ai salvi di salvare e ai bisognosi una via di fuga sicura. Del resto pochi di loro avrebbero aiutato gli altri, ognuno per se e Dio per tutti, ecco qual era il motto del Centro.

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Ore 4.55 AM
Ascensore - The Centre
Blue Cove - Delaware

L’ascensore che doveva portare Kate e Lyle nel SL-26 e da lì al SL-27 fece una fermata imprevista.

Le porte si spalancarono nel SL-13 e solamente un tenue bagliore illuminava i bui corridoi. Lyle premette più volte il tasto per scendere al SL-26, ma non ottenne nessun risultato.

Premette il tasto di soccorso, ma non ottenne risposta.

Provò a chiamare con il cellulare, ma il SL-13 era schermato contro le interferenze provenienti dall’esterno.

Il panico si dipinse sul volto di Lyle, invece Kate sembrava divertirsi.

Lyle strattonò la bambina vicino a sé. Non perché temesse per l’incolumità della bambina, ma perché sperava che nell’averla vicina l’eventuale tiratore appostato nel buio non sparasse per paura di colpirla.

Le luci si spensero completamente e il buio regnò sovrano.

Un colpo dall’alto sfondò la botola dell’ascensore e un’ombra atterrò sopra Lyle e cominciò a colpirlo in volto, ai fianchi, nell’addome. Una voce disse: - “E questo è poco per le torture che mi hai inflitto, questo è per mio fratello, ma per mia figlia non hai scusanti.”

L’ombra continuava a colpire senza smettere, sembrava caricato a molla.

Lyle venne scaraventato fuori dall’ascensore e con un filo di fiato che ancora gli rimaneva disse: - “ Jarod!”

Jarod si avvicino a Kate e le accarezzò il viso e le disse: - “Non ti voglio fare del male, voglio portati fuori da qua.”

Lyle, che non era del tutto fuori combattimento, si rialzò e si scagliò contro Jarod ed ebbe la meglio sul nostro simulatore. Lyle cominciò a colpirlo ai fianchi e al volto. Estrasse la pistola e gliela puntò contro.

L “Preferirei avervi tutti e due vivi, ma se proprio mi costringi ti sparerò qui e non se ne parlerà più.”

J “Avanti spara Lyle, del resto non hai coscienza se con il tuo amico Raines giocate a fare Dio, ma ho come l’impressione che il Triumvirato non sarebbe contento.”

L “Forse hai ragione, ma se perdo la bambina di sicuro qualcuno potrebbe fare ben di più di amputarmi un pollice, probabilmente mi castrerebbe!”

Lyle tolse la sicura alla sua pistola e mirò contro il petto di Jarod, ma improvvisamente un violento getto di schiuma bianca avvolse Lyle e un’ombra lo colpì con l’estintore facendogli perdere temporaneamente i sensi.

J “Angelo! Sei stato magnifico.”

Angelo rise e fece salire Kate nella botola dell’ascensore e poi la seguì anche lui.

Jarod invece rimase per sistemare una faccenda in sospeso da tempo.

Legò Lyle ancora svenuto al super computer del Centro con appeso un biglietto con scritto: “Grazie per il prezioso aiuto. J”

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Ore 5.19 AM
In un bosco di Yorkshire – Virginia

Un elicottero con il logo del Centro atterrò in una radura vicino alla villa, né scese Raines con lo stroller dell’ossigeno a spalla e un paio dei suoi spazzini migliori. Raines non potè far altro che constatare che al posto della villa c’era un cratere fumante in cui rimanevano visibili solamente alcune colonne della facciata principale.

R “Rapporto!”

Lo spazzino nero, che doveva essere il responsabile della struttura si avvicinò a Raines.

Sp “Fino ad ora abbiamo 35 feriti lievi e 5 feriti gravi. Abbiamo riscontrato un decesso, ma non sappiamo ancora cosa ci sia nei sotto livelli più profondi.”

R “Cos’è accaduto?”

Sp “All’inizio si trattava di fumogeni, lacrimogeni e bombe accecanti, ma poi ci sono state diverse esplosioni provenienti dal basso e poi un cruiser ci ha colpito dall’alto.
La cosa strana è che non ci volevano morti, ci hanno mandato un biglietto di preavviso. Per questo non l’ho preso molto sul serio, lo pensavo a un diversivo per entrare, ma invece eravamo sotto attacco veramente.”

R “Entrare … la bambina! Questo è decisamente un diversivo per tenermi lontano dal Centro. Chiama Lyle e digli che è vietato muoversi dal Centro e di aspettarsi un attacco.”

Sp “Dottor Raines, in ufficio non risponde e il cellulare è irraggiungibile!”

R “Allora il Centro è già sotto attacco!”

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- Fine nona parte -

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Domani sera il gran finale!

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:wacko: Quando non vedo risposte vado in ansia... :blink: sarà piaciuta oppure no? :( :confu:

Edited by Aleki77 - 22/9/2007, 15:11
 
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IOTH
view post Posted on 22/9/2007, 13:38




CITAZIONE (Aleki77 @ 21/9/2007, 22:57)
Descent

- Parte nona -

Lei lo tormentò con un bacio dietro orecchio l’orecchio libero, poi sul collo, sugli zigomi e poi ancora sulle labbra. La mano che stava eseguendo i calcoli al lap-top improvvisamente si fermò. Jarod chiuse gli occhi e si inebriò del suo profumo.

supervisore in azione aleki77 hai scritto la parola orecchio 2 volte :P


CITAZIONE (Aleki77 @ 21/9/2007, 22:57)
Domani sera il gran finale!

nooooooo.....che peccato la tua ff è troppo bella e avvincente....che peccato :( :( .....cmq non vedo l'ora di sapere il finale anche se so già che non deluderà le attese :sbav: :sbav: :love: :love:
 
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Aleki77
view post Posted on 22/9/2007, 14:13




CITAZIONE (IOTH @ 22/9/2007, 14:38)
CITAZIONE (Aleki77 @ 21/9/2007, 22:57)
Descent

- Parte nona -

Lei lo tormentò con un bacio dietro orecchio l’orecchio libero, poi sul collo, sugli zigomi e poi ancora sulle labbra. La mano che stava eseguendo i calcoli al lap-top improvvisamente si fermò. Jarod chiuse gli occhi e si inebriò del suo profumo.

supervisore in azione aleki77 hai scritto la parola orecchio 2 volte :P

Orecchio modificato! ;)

CITAZIONE (IOTH @ 22/9/2007, 14:38)
CITAZIONE (Aleki77 @ 21/9/2007, 22:57)
Domani sera il gran finale!

nooooooo.....che peccato la tua ff è troppo bella e avvincente....che peccato :( :( .....cmq non vedo l'ora di sapere il finale anche se so già che non deluderà le attese :sbav: :sbav: :love: :love:

E se ti dicessi che ho gia cominciato a scriverne un'altra???
 
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IOTH
view post Posted on 22/9/2007, 14:40




CITAZIONE (Aleki77 @ 22/9/2007, 15:13)
E se ti dicessi che ho gia cominciato a scriverne un'altra???

la mia curiosità è già in fermento..... :mmm:
 
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Aleki77
view post Posted on 22/9/2007, 23:53




Descent
- decima e ultima parte -


Ore 5.05 AM
Ascensore - The Centre
Blue Cove - Delaware

Due adulti e una bambina correvano attraverso i condotti di ventilazione del Centro.

Angelo li guidò sapendo esattamente quale via fargli seguire per arrivare all’uscita senza incontrare ostacoli. L’idea iniziale, di uscire tranquillamente dall’atrio, era stata scarta non appena era suonato l’allarme, quindi era scattato il piano B: Emily.

Una volta in vista della presa d’aria da cui Jarod e Kyle erano già fuggiti in passato, Jarod disse ad Angelo: - “Perché non vieni con noi? Potrai avere la tua libertà e sarai uno di famiglia!”

A “No, no, no. Questa è la casa di Angelo, Angelo non è per il mondo, ha paura del mondo. Timmy vorrebbe uscire, ma Timmy non c’è più!”

J “Capisco Angelo, ma se mai cambierai idea non hai che da chiedermelo e la mia famiglia sarà la tua.”

A “Grazie Jarod!”

J “No, grazie a te.”

Angelo poi si avvicinò a Kate e le disse: - “Ciao Kate, guarda il sole anche per me.”

K “Ciao Angelo.”

J “Vieni, andiamo Kate, Emily ci aspetta.”

K “Si papà.”

Per Jarod fu come una doccia fredda sentire quella parola. Lei non solo sapeva chi era lui, ma l’aveva riconosciuto come genitore.

J “Kate come mi hai chiamato?”

K “Papà!”

J “Oh tesoro è la parola più bella che io abbia mai sentito.”

Jarod la prese in braccio e dopo aver abbracciato Angelo si mise a correre per la campagna verso il punto d’incontro stabilito con Emily.

Sentì i rumori prodotti dai suoi cacciatori, le luci, l’abbaiare dei cani, ma tutto era molto lontano.

A bordo strada si intravedeva il furgone di Emily. Si avvicinarono rapidamente, ma controllò prima di salirvi per paura che qualche spazzino avesse inteso il suo piano, ma tutto era tranquillo. All’interno c’era solamente Emily.

EM “Meno male, siete qui, cominciavo innervosirmi.”

J “Tutto a posto Emily, seguiamo le strade che abbiamo concordato.”

EM “Ok. Non mi presenti a questa bella bambina?”

J “Kate ti presento zia Emily!”

K “Ciao zia Emily!”

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Ore 5.45 AM
Ascensore - The Centre
Blue Cove - Delaware

L’elicottero atterrò sul tetto del Centro, ne scese Raines scuro in volto. Un paio di spazzini lo stavano aspettando.

R “Allora?”

Sp “Non troviamo ne la bambina, ne il signor Lyle! L’ascensore della Torre è fermo al SL-13 e non riusciamo a fare in modo che risponda ai comandi. Non essendoci la porta in quel sottolivello non riusciamo ad avvicinarci. Un paio dei miei ragazzi stanno cercando di penetrare nel pozzo dell’ascensore per vedere se riescono a raggiungere il SL-13.”

R “E di Jarod?”

Sp “Nessuna traccia. Per precauzione ho mandato anche degli uomini con i cani a controllare la campagna a nord.”

R “E’ inutile! Richiamali. Ormai Jarod è lontano ed ha sicuramente già preso la bambina. Chiamate gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e quelle dei pullman! Chiamate un tecnico per prendere il controllo dell’ascensore. Non pretenderete che io arrivi nel mio ufficio a piedi.”

Sp “Sta già arrivando dottor Raines!”

R “Avvisatemi appena trovate Lyle!”

Sp “Certamente!”

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Ore 6.30 AM
Su una qualche stradina poco frequentata del Delaware

Il viaggio era decisamente tranquillo, tanto che Kate era si era addormentata in braccio a Jarod che le stringeva una manina.

Quando arrivarono vicino a un parcheggio Jarod scese dal furgone dopo aver salutato Emily. Jarod, con i fondi del Centro destinati per la sua cattura, aveva acquistato un berlina molto anonima. L’aveva parcheggiata in un garage pubblico non molto lontano da Blue Cove.

Mise kate sul sedile posteriore, lasciandola dormire. La coprì con la sua giacca. Sopra i suoi abiti da ladro indossò un paio di jeans e una camicia bianca.
Dopo essere salito in macchina scomparvero in mezzo allo scarso traffico del primo mattino.

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Ore 6.45 AM
Ufficio dottor Raines - The Centre
Blue Cove - Delaware

Sp “Abbiamo trovato Mr Lyle. È nel SL-13”

R “Conducetemi da lui! Notizie della bambina e di Jarod?”

Sp “Nessuna dottore!”

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Ore 6.50 AM
SL-13 - The Centre
Blue Cove – Delaware

Raines con i suoi arrivò nel sottosuolo giusto in tempo per vedere Lyle che stava per essere liberato da un suo spazzino.

R “Hai disobbedito ai miei ordini!”

L “No, non lo farei mai, e poi alla tv facevano vedere Gemini e Jarod che venivano coinvolti in un incidente stradale. Così stavo appunto andando a prenderli, ma Jarod con un paio di uomini almeno è entrato e mi hanno abbandonato qua dopo avermi pestato a sangue.”

R “E Catherine?”

L “Avevi detto di non lasciarla mai da sola così volevo portarla con me!”

R “Lyle non mentirmi, o te ne pentirai!”

L “Penso che Jarod e suoi amici l’abbiano presa con se!”

R “Idiota! Quella bambina era il nostro riscatto presso il Triumvirato! Hei, voi! Lasciatelo dov’è! Chiamatemi Miss Parker!”

L “Arrivi troppo tardi è sul Jet che la sta portando a Chicago!”

R “Fate tornare indietro il jet. Voglio qui Miss Parker, appena scesa dal jet!”

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Ore 8.30 AM
Tower - The Centre
Blue Cove – Delaware

Miss Parker seguita da Broots, Sydney e Sam entrarono nell’ufficio di Raines.

MP “Perché non mi hai lasciato andare a Chicago? Li avrei portati a casa entrambi?

R “Era un diversivo e forse una trappola!”

MP “Diversivo da che?”

R “Qui le domande le faccio io! Hai mai visto questa bambina?” – Disse mostrandole una foto di Kate.

MP “No, non l’ho mai vista? Chi è?” – Rispose come se la cosa non le interessasse affatto.

R “Non è importante chi è, ma il fatto che tu non l’abbia mai vista.”

MP “Dovrei conoscerla?”

R “No … no!”

MP “Allora la mia squadra ed io torniamo a casa, oggi è sabato.”

Raines non rispose nemmeno, ma si sedette solamente sulla sua poltrona e rivolse lo sguardo al di fuori.

Miss Parker con il resto della sua squadra uscirono dall’ufficio di Raines giusto in tempo per incrociare Lyle.

MP “Sembra che ti sia venuto addosso un camion!”

L “Avresti dovuto vedere come ho ridotto gli altri, ma ero da solo contro tre persone!”

MP “Lyle, sai perché Raines mi ha fatto tornare indietro invece di lasciarmi andare a Chicago a prendere Jarod e Gemini?”

L “Non ne so nulla!”

Lei lo prese per la cravatta e lo sbatté contro il muro.

MP “Non mi mentire! Oggi succedono cose strane. Prima la telefonata di quel tizio nel cuore della notte, poi Raines che mi fa tornare indietro senza nemmeno farmi cercare di prenderlo, poi mi mostra una foto di una bambina e mi chiede se lo mai vista e infine tu, pestato a sangue e che dici di non sapere nulla!”

L “Ok, ok sorellina! Tutto quello che so è che Jarod è venuto qui sta notte a prendere la bambina, io avevo il compito di stare con lei. Raines mi aveva solamente detto che era perfetta per sostituire Jarod. Non so altro!"

MP “Non mentire!” – disse mentre la cravatta diventava sempre più lunga e il collo di Lyle sempre più gonfio e rosso.

L “E’ tutto quello che so per certo!”

MP “E quello che sai per sentito dire?”

L “Che potrebbe essere sua figlia. Prodotta in vitro con il suo DNA e quello di una donna con la mutazione della simulazione.” – Poi cercando di allentare la tensione. – “Potresti essere tu la donatrice di ovuli visto che anche tu hai la mutazione!”

MP “Non dire cavolate Lyle! Queste sono decisamente fandonie … però hai detto che ha lavorato in un centro di analisi del DNA, forse le tue ipotesi di paternità potrebbero essere corrette.”

L “Impossibile quella bambina non ha mai avuto contatti con l’esterno! È nata e cresciuta in un ambiente sterile, allevata per essere una simulatrice migliore di Jarod!”

MP “Ma è una barbaria!”

L “Il principio è che tutti i simulatori hanno fallito perché per un certo periodo di tempo hanno avuto dei contatti sociali. Ora ti prego, lasciami … non ce la faccio più!”

Miss Parker sembrò pensierosa e lentamente lasciò andare la cravatta dello sfortunato fratello.

MP “Ragazzi tutti a casa! Ci vediamo lunedì! Qui non c’è più nulla per noi.”

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Ore 10.30 AM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Miss Parker rincasò stanca e po’ preoccupata per Jarod, aveva visto come era ridotto Lyle e sperava che il fratellino non lo avesse conciato per le feste e poi non capiva quella storia che era stato aggredito da tre persone, Jarod doveva essere solo, al massimo con Angelo e lui non lo vedeva proprio in grado di battersi con Lyle.
Per fortuna la loro bambina sembrava avercela fatta, ora il resto della partita spettava a Jarod.

Le voci sembravano tranquille e non la allarmarono.

Desiderava solamente un letto e dormire un paio di giorni, del resto nell’ultima settimana dormire era stata una cosa rara. Sul suo letto c’era la sua valigia. Appoggiata sulla valigia un cellulare e un biglietto.

Il messaggio era composto da una sola riga: Follow to us if you want!

Sorrise. Nascose la valigia nel fondo del suo armadio, il biglietto nello studio di sua madre e il cellulare lo mise sotto al cuscino assieme alla sua S&W.

Non li avrebbe seguiti, almeno non per ora. Si allungo sul letto e dopo pochi secondi si era già addormentata.

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Lunedì 8 aprile - ore 9.50 AM
Tower - The Centre
Blue Cove - Delaware

Stranamente quel giorno l’ufficio del dott. Raines era luminoso. Era al telefono con qualcuno.

R “E’ stato salvato del materiale biologico? … quanto? … quanti ovuli? … nessuno? Com’è possibile? … Lo sperma? … bene, bene. Tutti in salvo gli uteri selezionati? … quante? … in quante di questi ha attecchito? … quand’è previsto il prossimo parto? … Molto bene! Molto bene!”

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Sabato 13 aprile – ore 8.30 AM
In qualche luogo dello Yosemite National Park

Un uomo salì la ripida salita per arrivare ad una casetta di legno. Saluto con la mano quello che sembrava un ranger e gli avvicinò.

Uomo : “E’ un posto piuttosto solitario, non trova ranger Jarod Powell?”

J “Forse un po’ fuori mano, ma per me e mia figlia è incantevole!”

Uomo: “Io proseguo per questa strada. Ci rivedremo tra un paio di giorni.”

J “Certamente!”

Jarod rientrò nella casetta e andò a svegliare la figlia.

J “Buon giorno pigrona!”

K “Buon giorno papà!”

J “Buon compleanno Kate!”

K “Papà, cosa si fa il giorno del proprio compleanno?”

J “In effetti non lo so con certezza, non ricordo di averlo mai festeggiato, ma so per certo che gli altri bambini ricevono dei regali, una torta e stanno insieme alle persone che gli vogliono bene per festeggiarlo.”

K “Verrà anche la mamma?” – Disse indicando la foto di Miss Parker.

J “No, lei non potrà venire per il momento, ma verranno il nonno e gli zii.”

K “Quando staremo con la mamma?”

J “Non lo so tesoro. Spero il prima possibile.”

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Sabato 13 aprile – ore 4.30 PM
In qualche luogo dello Yosemite National Park

Dalla terrazza fuori della baita c’era una splendida visuale e Kate e Jarod avvistarono la comitiva che stava andando da loro molto prima di quanto non fosse possibile vedere la casetta.

Arrivarono un po’ stanchi, ma felici di essere arrivati.

MC “Jarod il prossimo compleanno di Kate scegli un posto che non sia un nido d’aquila.”

J “Forse! Kate, vieni, ti presento il nonno.”

K “Ciao nonno.”

MC “Ciao Kate.”

J “Questo invece è lo zio Jem e lui è lo zio Ethan.”

K “Ciao zio Jem, ciao zio Ethan … ciao zia Emily.”

EM “Meno male, sono felice che tu ti ricordi di me anche se era buio. Ho una cosa per te, me l’ha mandata il tuo amico Angelo.” – Le consegnò un pacchetto. Kate guardò il padre che le disse: - “Vieni Kate, apriamolo assieme e vediamo cosa ti ha mandato Angelo.”

Insieme a Jarod ruppe la carata da regalo e comparve il libro Curioso come George che era rimasto sotto al cuscino del divano nello studio di Lyle. Kate sembrava al settimo cielo.

J “Vieni Kate, ho un regalo anch’io.”

Allungò una mano e la condusse davanti al computer e le disse: - “Ti presento tua madre!”



The End … or to be continued …



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Eccoci al capolinea di questa avventura partorita dal mio cervellino bacato :wacko: spero di avervi fatto provare un qualche tipo di emozione :D ... se è così oppure se non lo è stato fatemelo sapere che vedrò di migliorarmi per il futuro :P oppure riporrò la tastiera in fondo ad un cassetto!!! :fischio:

:ciao: :ciao: :ciao:
 
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view post Posted on 23/9/2007, 00:56

Geek & Cottoncandy
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Bella!! Anche se effettivamente una seconda parte non ci starebbe male ^^

Cmq, mi sono persa una cosa: ma il posto che fanno esplodere, esattamente cos'era? :huh:

Far ridurre così il mio povero maritino... :nono: nn si fa!! Poi lo devo rattoppare io!! :P

Complimenti cmq, se ho ben capito ne hai scritte anche latre, potresti postarcele magari! E poi posta anche la nuova che stai scrivndo mi raccomando ;)
 
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53 replies since 13/9/2007, 17:09   1392 views
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