Descent, ... e se Jarod e Miss Parker avessero un discendente? [Completa]

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IOTH
view post Posted on 15/9/2007, 14:46




CITAZIONE (Aleki77 @ 15/9/2007, 15:16)
Così il mio cervellino ha cercato di darsi delle risposte, più o meno logiche su intrighi di palazzo e legami familiari che cominciano ad essere un pò eccessivi!
Tutti hanno legami di sangue con tutti! E che cavolo! :angry:
Così ho avuto questa allucinazione e vi ho coinvolto nella mia follia :wacko:

:fischio: :fischio: :P :P

a me fa piacere far parte della tua follia :sisi: :sisi: la tua ff è troppo :ok: :ok:
 
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Aleki77
view post Posted on 15/9/2007, 23:14




Come promesso eccovi la quarta parte riveduta e corretta!
Buona lettura!!! ^_^

Descent
- Quarta Parte -

Ore 6.15 PM
Dover - Delawere

Broots, Debbie, Jarod e Miss Parker erano andati su un palazzo di fronte a quello dove abitava l’insegnate di matematica e dalla terrazza con un binocolo confermarono che, chi stavano guardando, era esattamente chi stavano cercando. Jarod e Miss Parker entrarono nel palazzetto dove abitava Abigail Foreman. L’avevano trovata grazie alla tessera di provvidenza sociale che probabilmente il Centro le aveva fatto ottenere al termine del loro rapporto di lavoro.

Il piccolo appartamento era all’ultimo piano di una vecchia palazzina. Jarod suonò alla porta e con il suo sorriso migliore le disse che aveva bisogno di aiuto. La ragazza aprì la porta, ma quando vide che dietro c’era anche Miss Parker cercò in ogni maniera di chiudere la porta. Jarod mi un piede sull’uscio e spinse la porta verso l’interno.

J “Miss Foreman, la prego dobbiamo parlarle!”

AA “Con voi non ho più nulla a che fare!”

MP “Con voi chi?”

AA “Con il Centro!”

J “Siamo qui per avere delle informazioni e non per farle del male!”

AA “Non le credo… quella donna è temuta al Centro!”

MP “Lei mi ha già visto?”

AA “Certamente! Mi hanno ripetuto più volte che noi da lei non dovevamo farci vedere o ci avrebbe fatto del male!”

MP “A noi chi?”

AA “Alle altre donne che erano con me!”

MP “Le assicuro che fino ad un paio di ore fa non sapevo nemmeno che lei esistesse!”

J “Abigail… Alexandra…”

A quel nome lei sbiancò e le mancò la forza, si accasciò al suolo.

J “Non voglia farle del male, solo parlarle della gravidanza che ha avuto per il Centro!”

AA “Non ho molto da dire…”

J “La prego è molto importante per noi, stiamo cercando una persona e le assicuro che non vogliamo fare del male né a lei né alla persona che cerchiamo. La prego!”

La donna si spostò dall’uscio di casa e permise loro di entrare. Si sedette su una poltrona e incominciò a raccontare tenendo gli occhi bassi. “Vi prego, non avvisate la mia famiglia, non fategli sapere che sono ancora viva, se mio padre sapesse cosa ho fatto ne morirebbe!”

J “La prego, non diremo nulla alla sua famiglia e non informeremo il Centro di averla contattata. Vogliamo solamente sapere come sono andate le cose con la sua gravidanza.”

MP “La prego, per noi è veramente importante!”

AA “… e va bene, vi dirò come si sono svolti gli eventi. Avevo bisogno di denaro, per la mia famiglia. Su una rivista ho letto che cercavano donne volontarie sane come madri surrogate. La cosa mi ripugnava, ma la mia famiglia si stava sgretolando e così ho accettato. Ho superato una specie di selezione. Dopo avermi giudicata sana, mi hanno proposto 300000$ se il mio contratto l’avessi stipulato con un’organizzazione chiamata il Centro. Mi dissero che mi avrebbero monitorato costantemente e che avrei avuto un trattamento migliore. Mi hanno dato 150000$ subito dopo la firma del contratto e gli altri se portavo a termine la gravidanza. Il denaro che ho ricevuto ho preso accordi che fosse inviato ai miei genitori come se si trattasse di un premio assicurativo a causa della mia morte in un incidente stradale. Sono rimasta al Centro per circa un anno, per fortuna, non so alle altre che cosa sia accaduto, quelle che erano rimaste incinta prima di me sparivano appena entravano in travaglio o lo perdevano… quando ho partorito sono stata portata in un’altra struttura, non l’ho nemmeno mai visto… Ho sempre avuto la sensazione che fosse una bambina. Tre settimane dopo mi hanno lasciato a Dover e lì ho iniziato la mia nuova vita. Non ho più avuto contatti con il Centro, fino ad oggi!”

MP “Perché aveva la sensazione che fosse una bambina?”

AA “Non lo so, sembrava che qualcosa dentro alla mia testa continuasse a parlare. So che sembra strano! Verso la fine della gravidanza ogni volta che chiudevo gli occhi vedevo il volto di una bambina, la vedevo crescere. Quando ho partorito l’ho vista solo un’altra volta in sogno e poi più nulla.”

Jarod tirò fuori uno dei disegni di Angelo: “La bambina che vedeva assomigliava a questa?”

Un lamento sfuggì dalle labbra della ragazza! “E’ proprio lei! Si è proprio lei!”

Miss Parker si mise a camminare nervosamente per l’appartamento: “Come vorrei non aver smesso di fumare! Maledetta ulcera!”

Jarod si sedette sul divano e tenendole la mano la incoraggiò a dire dell’altro, ma lei sembrava inebetita davanti a quel ritratto.

J “Si ricorda dove la portarono quando partorì?”

AA “No… ricordo solamente una casa immersa in un bosco.”

J “Era una struttura in legno con il tetto spiovente?” – pensando a dove Catherine Parker era stata tenuta per partorire Ethan.

AA “No era una casa decisamente dal gusto coloniale, mi pare di ricordare dei mattoni rossi. Non ricordo altro, l’ho vista solo una volta mentre ero in travaglio. Ma perché state cercando lei? Se fate parte del Centro pensavo che sapeste tutto!”

J “Che ti hanno detto dell’embrione impiantato?”

AA “Erano due embrioni… al secondo mese di gravidanza venni esaminata e uno fu rimosso, dissero che era malformato e che avrebbe nociuto all’altro!”

Miss Parker aveva le lacrime agli occhi. – “Che ti dissero della provenienza degli embrioni?”

AA “Dissero che i loro genitori non potevano avere figli attraverso i metodi tradizionali e che quello era il miglior modo possibile.”

J “Quante eravate?”

AA “Non so con esattezza, al mio stesso periodo di gestazione eravamo in sei, quattro di loro lo hanno perso o l’embrione no si impiantò, io e l’altra ragazza siamo state tenuto in isolamento, dicevano per un virus, ma so che all’ultimo controllo lei non c’era più. Ma perché cercate la bambina? Ora sarà con i suoi genitori!”

J “No, lei non è con i suoi genitori. I suoi genitori siamo noi!”

La ragazza rimase sorpresa!

MP “E a noi non hanno detto nulla, hanno preso i miei ovuli durante in intervento, a mia insaputa. Solo da pochi giorni abbiamo saputo della sua esistenza.”

AA “Ma lei viene dalla Torre, lei è una di loro.”

MP “NO! Sono stata usata. Come te!”

AA “Io… io non sapevo nulla… non pensavo di fare nulla di male! Avevo bisogno dei soldi per mio fratello e…”

J “Non ti preoccupare lo sappiamo, questo è il modo di lavorare del Centro.”

MP “Ti prego, dimmi cosa ti diceva la bambina quando la incontravi nei sogni?”

AA “Non parlava, ma mi sorrideva sempre. Quando la gravidanza cominciò a pesarmi e quando cominciai ad aver paura lei mi appariva e stavo meglio.”

J “Ti ricordi la sua data di nascita?”

AA “Si certamente, il 13 aprile 1998. Posso chiedervi una cosa… come… come è stata chiamata?”

MP “Catherine, come mia madre!”

AA “E’ un bel nome e le dona molto.”

MP “Si ricorda altro? Chi era presente al suo parto?”

AA “Della casa ricordo veramente poco, ma durante il parto vidi quell’uomo… quello che mi faceva sempre paura quando mi passava vicino. Completamente calvo e aveva sempre con se una bombola di ossigeno, non so come si chiamasse, ma tutti si spostavano al suo passaggio. Una volta penso di averlo visto parlare con lei, piuttosto animatamente.”

MP “Raines! Anche questo mi sono appuntata, quando ti arriverà il conto sarà molto salato!”

J “Ascoltami posso farti andare indietro nel tempo e darci più informazioni. Te ne prego, prima che le facciano del male!”

AA “Ma non so certamente cosa altro posso ricordare.”

J “Posso aiutarti con una leggera forma di ipnosi. Quello che non vorrai dire o fare, non lo farai, è solamente una tecnica di visualizzazione delle immagini.”

A “Catherine è in pericolo?”

MP “Si e tu sei la nostra unica chiave per riuscire a trovarla prima che il male
diventi irreversibile!”

AA “Non so… sul serio non mi farete fare nulla di quello che non vorrò!”

J “Hai la mia parola, sarai come sotto il pelo della superficie dell’acqua, se vorrai uscirne lo potrai fare in qualsiasi momento.”

AA “Va bene, lo farò.”

Nella stanza buia Jarod le parlò con dolcezza, chiedendole di tornare alla memoria a quel 13 aprile 1998, di non concentrarsi sul dolore delle contrazioni, ma su quello che riusciva a vedere fuori.

AA “Mi hanno portato fuori direttamente con l’ambulanza, erano mesi che non vedevo la luce del sole, per un momento la luce mi ha colpito il viso ed è stata una strana sensazione, ma è finita troppo in fretta, le contrazioni sono ancora distanti l’una dall’altra e non sono poi così profonde. Il viaggio è noioso, tutti sembrano tesi, nessuno parla.”

J “Secondo te quando è durato il viaggio?”

AA “Non lo so, da quando sono entrata al Centro non ho più il mio orologio, ma deve essere durato tra le due e le tre ore, mi sento la schiena indolenzita e le contrazioni sono ormai sempre più vicine, una ogni due minuti circa. Ad un tratto sento che il fondo stradale cambia, dal liscio asfalto sembra diventare ghiaia. Aprono le porte dell’ambulanza, la luce del sole mi colpisce in faccia e per un momento non vedo nulla, sembra il tramonto, poi la vedo davanti a me una grande case, ha delle colonne, le colonne sono tonde lisce, gli alberi sono fitti, mi colpisce il muro di mattoni rossi, c’è appoggiato un roseto, sono rose bianche e penso che si tratti di una fioritura anticipata. La porta di legno è già aperta, quando la chiudono il buio sembra inghiottirmi, poi vedo solamente le luci della sala parto, intravedo l’uomo calvo con l’ossigeno che parla con il medico che era venuto con me in ambulanza, non sembra soddisfatto del suo lavoro… sono partiti in ritardo, li rimprovera che potevo partorire in ambulanza. Il dolore si fa più intenso, ormai le contrazioni sono ravvicinate … ah, il dolore … “

J “Ok, stop! Ora tornerai da noi qui sei al sicuro, non c’è più il dolore.”

Ansimando la ragazza riprese pieno controllo di se stessa. “Vi ho aiutato?”

J “Si certamente! Casa coloniale a ovest a due, tre ore dal Centro, ora tocca a noi ad individuarla!”

Miss Parker prese il telefono “Broots controlla le proprietà del Centro, una casa coloniale, a ovest di Blue Cove raggiungibile in auto in due o tre ore. Ah Broots … grazie …”

AA “Ho un allieva con quel cognome!”

MP “Una mia protetta!”

J “E’ la figlia di un caro amico.”

AA “Capisco!”

J “Grazie per le informazioni che ci ha dato, mi spiace se siamo entrati di prepotenza in casa sua. Ora dobbiamo andarcene.”

AA “Spero di esservi stata utile.”

MP “Grazie, grazie di tutto quello che ha fatto per la nostra bambina.”

AA “Se riuscirete a trovarla, mi farete sapere come sta?”

J “Ne stai certa, arrivederci.”

Jarod e Miss Parker lasciarono il modesto appartamento e si diressero verso la casa di lei.

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Ore 20.50 PM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Jarod era in cucina preparare la cena, Miss Parker si stava facendo una doccia quando il telefono di Jarod squillò.

J “Pronto?”

MC “Notizie?”

J “Abbiamo avuto la conferma che la donna che l’ha partorita è quella indicata, abbiamo avuto delle informazioni un po’ generiche, ma forse utili se Broots riesce ad incrociare i dati che gli abbiamo dato. Tutto bene da voi?”

MC “Si si tutto bene, hai già in mente un piano?”

J “Nella mia mente ne sto costruendo uno, ma prima dobbiamo essere certi di dove lei si trova e quindi fornirò i dettagli a tutti.”

MC “Ottimo. Buona notte figliolo.”

J “Buona notte papà!”

MP “Chi era?”

J “Mio padre, voleva sapere a che punto siamo.”

MP “E tu a che punto sei?”

J “Dovrebbe essere pronto. Il mio chili è fantastico!”

MP “Non avrai esagerato con tutto quel tabasco?”

J “A me piace così, bollente e piccante!” – la sfidò – “Forse è troppo per te?”

Lei prese il cucchiaio di legno con sopra del chili e lo assaggiò come se si trattasse di una prelibatezza: - “Forse dovresti aggiungerne un altro po’, mi sembra un po’ scialbo!” – lo disse con aria maliziosa ridendo.

Jarod la guardò ridendo… “Vuoi una sfida a chi ce la fa a sopportare di più!”

MP “Passo la mano… non penso che mia ulcera gradisca i fuochi d’artificio, penso che dovrò accontentarmi di com’è…”

Si misero a mangiare sul divano invece che sul tavolo della cucina, risero, parlarono di un sacco di cose sciocche, ma non parlarono mai di Kate, era un tacito accordo tra loro. Quella notte fecero l’amore con calma, come per assaporare ogni istante che passavano assieme, per imprimersi nella mente il ricordo l’uno dell’altro come se il domani non potesse esserci.

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Lunedì 1 aprile - ore 6.58 AM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

La sveglia suonò alle 7 am. Miss Parker si svegliò come sempre, ma per la prima volta da tanto tempo c’era qualcuno vicino a se. Jarod dormiva ancora, non sembrava aver sentito la sveglia, non l’aveva mai visto così rilassato. Con un bacio gli sfiorò le labbra e lo lasciò per andare a farsi una doccia. Mezz’ora dopo aveva i capelli già asciutti e indossava un tailleur nero con una camicetta di raso azzurro. Mentre infilava la fondina della sua S&W nella cintura della sua gonna si sentì abbracciare.

J “Buon giorno.”

MP “Giorno.” – rispondendo con il tono che era proprio della Regina dei Ghiacci.

Jarod si rese conto del cambiamento e si tirò indietro.

MP “Vado al lavoro, non farti venire strane idee mentre sono via. Ho bisogno di
rimanere in ufficio oggi e non di darti la caccia in giro per il mondo.”

J “Come vuoi, farò le mie ricerche da qui. Sfrutterò i punti deboli del firewall e lavorerò qua.”

MP “Chiunque dovesse venire, non farti vedere e soprattutto non lasciare tracce del tuo passaggio.”

J “E’ per questo che sono scomparsi tutti i ritratti di Kate?”

MP “Si, li ho nascosti nello studio di mia madre! Io vado.”

Jarod sembrò scosso dal suo comportamento, da amante focosa a regina dei ghiacci in poco tempo, ma sembrò anche comprenderla.

Jarod rimasto solo riordinò la casa, per togliere ogni traccia del suo passaggio come lei gli aveva chiesto. Controllò la casa e notò che aveva bisogno di un sistema d’allarme migliore. Aveva tutto il necessario in una delle sue borse che aveva nascosto in soffitta. Posizionò sensori di movimento all’interno della casa e telecamere che dalla soffitta controllavano i movimenti all’esterno. Portò la linea telefonica in soffitta e creò il suo piccolo centro di controllo. Si assicurò che la linea non fosse controllata e si collegò con internet. Tutte le telefonate che fece erano con un servizio diverso di VoiP e nel frattempo navigava nei meandri del cervello informatico del Centro.

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Ore 5.00 PM - SIM LAB
The Centre
Blue Cove - Delaware

MP “Allora Broots, notizie?”

L “Sorellina hai notizie di Jarod? La Florida mi sembra che sia stato un buco nell’acqua!”

MP “E’ vero! È stata una gita assai fastidiosa, soprattutto per le zanzare, ma penso che ti sarebbe piaciuto, sai paludi e insetti grandi come elicotteri… il tuo ambiente insomma…”

L “Poco sarcasmo! Che hai scoperto?”

MP “Mi sembrava una gara tra noi. Non vedo perché ti devo delle informazioni? Ah, guai a te se cerchi di estorcerle ai miei collaboratori!”

L “Pensavo che potessimo collaborare, per la sopravvivenza di entrambi.”

MP “Solamente quando tu mi avrai raccontato cosa hai trovato a Boston la settimana scorsa!”

Mr Lyle girò i tacchi e se ne andò scocciato.

MP “Allora Broots?”

B “Ho trovato una casa che sembra combaciare con la descrizione fornita.”

MP “Dove si trova?”

B “Manassas Park in Virginia, sono circa 130 miglia da qui, più precisamente a Yorkshire.”

MP “Molto bene Broots. Hai una foto?”

B “Ecco questa è cosa strana, non ce ne sono, ho provato a localizzarla con i satelliti, ma non si vede è come se fosse completamente coperta dalla vegetazione.”

MP “C’era immaginarselo! Ah Syd hai trovato Angelo?”

S “Si ma è occupato con Raines, non sono riuscito ad avvicinarmi a lui. Notizie invece dalle tue ricerche dai DSA Brootse?”

B “In effetti si… ma non sono certo di cosa ho trovato?”

MP “Che ricerche hai fatto?”

B “Ho cercato sui nastri di sorveglianza immagini della bambina… “ – disse sottovoce Brootes – “Ma non ne ho trovate, invece sono andato a rovistare nei file da distruggere di Raines e ho trovato questo, ma è meglio vederlo in un posto sicuro.”

MP “Esiste un posto del genere al Centro?”

B “In effetti si… l’ho creato io… quando faccio ricerche che devono rimanere tra noi, seguitemi.”

MP “Broots… che coraggio da leone…”

B “In realtà mi nascondo perché non voglio che qualcuno sbirci. Quando ho fatto il lavoro, formatto gli hard disk con una procedura particolare e poi li riempio di film hard!” – disse ridendo per la sua astuzia.

Seguirono Broots in un sottolivello poco frequentato, svolta a destra, svolta a destra, svolta a sinistra, ancora a sinistra, svolta a destra e ancora a destra. Davanti a loro si apriva un corridoio mal illuminato su cui davano una dozzina di porte. Lo studio segreto di Broots era composto da una scrivania di metallo, una sedia e un computer vecchio stampo, sembrava un computer comune, niente di paragonabile con quello che utilizzava ora. Broots fece sedere Miss Parker sulla vecchia sedia e introdusse il DSA nel lettore.

DSA: Raines in primo piano, si spostava e cominciava parlare: “Oggi Catherine ha iniziato a camminare, in anticipo sulla tabella del suo sviluppo psico-motorio previsto per il suo percentile.” L’immagine si spostava su una bambina di circa 8 mesi che senza sostegni camminava traballando verso Raines. L’immagine spariva per comparire nuovamente con un’inquadratura di Raines. “Oggi Catherine dimostra di aver appreso correttamente la lettura dei testi inglesi, da domani inizierà l’apprendimento della lingua francese e tedesca.” L’immagine si spostava e inquadrava una bimba di circa 2 anni che leggeva fluentemente l’Ulisse di James Joyce. L’immagine scompariva nuovamente e riappariva Raines. “Catherine ha appreso le logiche di base della matematica. Domani verrà portata al Centro per verificare le sue abilità creative e confrontarle con quelle di Jarod.” L’inquadratura si spostava e inquadrava una bambina di circa quattro anni intenta a costruire formule matematiche con i cubi. L’immagine scompariva nuovamente e riappariva Raines. “Oggi Catherine ha costruito il suo grattacielo con un guadagno di tempo del 10% su Gemini e del 16% su Jarod. Da domani inizia ufficialmente la sua istruzione di simulatrice. Tengo a sottolineare che mancano ancora 35 giorni al suo quarto compleanno.” L’immagine si concentrava sulla bambina che costruiva con delle Lego una macchina. Poi la bimba guardò in camera e si notò il suo sguardo fiero. Prese in mano la macchina che stava costruendo e la lanciò contro la telecamera. Fine del DSA

Le lacrime rigavano il volto di Miss Parker.

S “Sembra un video promozionale delle sue capacità! Come se volessero metterla in vendita!”

MP “Pensi veramente che la vogliono vendere?”

S “Non so, ma aveva tutto l’aspetto di un video promozionale. Forse lei è un prototipo, se così si può dire di una bambina …”

MP “Pensi che vogliano fare altri bambini come lei?”

S “Ho avuto questa impressione!”

B “Mio Dio Syd, commercio di bambini super dotati… ma è una cosa mostruosa anche per il Centro!”

MP “Dobbiamo portala via di lì e distruggere ogni possibilità di replicazione del materiale genetico! Non posso permetterglielo. Raines si sente al di sopra di Dio!”

S “Si hai ragione. Dobbiamo eliminare ogni possibilità di replicazione. Dobbiamo distruggere tutti i tuoi ovuli e tutto il materiale di Jarod! Ora capisco perché non sono impazziti quando il maggiore Charles portò via Gemini, avevano già il loro sostituto!”

MP “Jarod non lo deve sapere!”

B “Ma perché no?”

MP “Perché deve occuparsi della bambina e non distrarsi da possibili sviluppi secondari. Di questo me ne occuperò io. Non mostrategli il DSA.”

S “Non sono d’accordo con te, anche lui ha il diritto di sapere.”

MP “Si ma non ora. Impazzirebbe! E per quanto sia un simulatore il suo odio per tutto questo potrebbe fargli commettere degli errori. Siamo intesi?”

B “Se lo ritieni necessario …”

S “Come vuoi, ma ritengo che tu lo sottovaluti.”

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- Fine parte quarta -

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Dopo avervi dato solo un assagino ieri, oggi vi faccio avere un pezzo ben più lungo e gustoso.

Spero che vi stiate divertendo a leggerla! ;)

Baciotti :ciao:

Edited by Aleki77 - 21/9/2007, 21:56
 
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IOTH
view post Posted on 16/9/2007, 17:46




CITAZIONE (Aleki77 @ 16/9/2007, 00:14)
Spero che vi stiate divertendo a leggerla! ;)

sicuramente si :sisi: ....questa ff mi fa impazzire :love: .... non vedo l'ora di leggere la quinta trance per vedere cosa combinerà mr.lyle.....

ps: continua così aleki77...sei un fenomeno
 
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view post Posted on 16/9/2007, 18:48

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Beh sono molto contenta che sia Rains il cattivone in questa storia (almeno per ora) e non il mio maritino Lyle ^^ Però dai qualche battuta in più la prossima volta :P

Mi è piaciuto molto il pezzo in cui la professoressa è sotto ipnosi, ben reso :sisi:
 
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Aleki77
view post Posted on 16/9/2007, 19:21




OPSS! :sad:
Mi sono accorta che ho cancellato una riga per errore e il discorso non si capisce più!


CITAZIONE (Aleki77 @ 16/9/2007, 00:14)
MP “La prego, per noi è veramente importante!”

AA “… e va bene, vi dirò come si sono svolti gli eventi. Avevo bisogno di denaro, per la mia famiglia. Su una rivista ho letto che cercavano donne volontarie sane come madri surrogate. La cosa mi ripugnava, ma la mia famiglia si stava sgretolando e così ho accettato. Ho superato una specie di selezione. Dopo avermi giudicata sana, mi hanno proposto 300000$ se il mio contratto l’avessi stipulato con un’organizzazione chiamata il Centro. Mi dissero che mi avrebbero monitorato costantemente e che avrei avuto un trattamento migliore. Mi hanno dato 150000$ subito dopo la firma del contratto e gli altri se portavo a termine la gravidanza. Il denaro che ho ricevuto ho preso accordi che fosse inviato ai miei genitori come se si trattasse di un premio assicurativo a causa della mia morte in un incidente stradale. Sono rimasta al Centro per circa un anno, per fortuna, non so alle altre che cosa sia accaduto, quelle che erano rimaste incinta prima di me sparivano appena entravano in travaglio o lo perdevano… quando ho partorito sono stata portata in un’altra struttura, non l’ho nemmeno mai visto… Ho sempre avuto la sensazione :( che fosse una ho iniziato la mia nuova vita. Non ho più avuto contatti con il Centro, fino ad oggi!”

MP “Perché aveva la sensazione che fosse una bambina?”

:( doveva essere:

Ho sempre avuto la sensazione che fosse una bambina. Tre settimane dopo mi hanno lasciato a Dover e lì ho iniziato la mia nuova vita. Non ho più avuto contatti con il Centro, fino ad oggi!”

Sorry! Sorry! Spero che il discorso non vi abbia dato troppi problemi di comprensione! :confu:

CITAZIONE (IOTH @ 16/9/2007, 18:46)
ps: continua così aleki77...sei un fenomeno

/me sempre più commossa! :cry:

CITAZIONE (mary_jordan @ 16/9/2007, 19:48)
Beh sono molto contenta che sia Rains il cattivone in questa storia (almeno per ora) e non il mio maritino Lyle ^^ Però dai qualche battuta in più la prossima volta :P

Raines è il male!
Lyle sembra uno sprovveduto che passava di lì per sbaglio se confrontato con lui!
Avrà una parte più attiva verso la fine... ma ... mantengo la suspance!


CITAZIONE (mary_jordan @ 16/9/2007, 19:48)
Mi è piaciuto molto il pezzo in cui la professoressa è sotto ipnosi, ben reso :sisi:

E' la parte che mi ha dato più grattacapi fino ad ora, sono felice che sia ben riuscita.

Ciao ciao
 
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IOTH
view post Posted on 16/9/2007, 19:31




così mi incuriosisci sempre di più...non vedo l'ora di vedere cosa ci riserverà lyle....a quando la quinta trance?
 
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Aleki77
view post Posted on 16/9/2007, 19:50




CITAZIONE (IOTH @ 16/9/2007, 20:31)
a quando la quinta trance?

In effetti potrei già postarla... :P
Ma tra poco inizia NCIS ... <_<

:fischio: :fischio: :fischio:
 
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IOTH
view post Posted on 16/9/2007, 20:09




sei proprio dispettosa :angry: :angry:
 
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Aleki77
view post Posted on 16/9/2007, 21:44




CITAZIONE (IOTH @ 16/9/2007, 21:09)
sei proprio dispettosa :angry: :angry:

Vero vero!!!! :P :P :P

Ma adesso ti accontento!!! ;)
 
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Aleki77
view post Posted on 16/9/2007, 22:08




E per i miei lettori più affezionati :D ...

Descent
- Quinta parte -

Ore 8.45 PM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Jarod e Miss Parker stavano cenando sul divano, non scherzavano, non ridevano erano stranamente silenziosi. Quando finirono di cenare lei si stese sul torace di lui e chiuse gli occhi. Lui si accomodò meglio e poi le chiese: - “Che hai sta sera?”

MP “Sono solamente stanca, andare in quel posto mi logora i nervi.”

J “E’ per questo che non hai ancora tolto la pistola dalla tua cintura.”

Lei sorrise. “No… non penso, non mi da fastidio, è una sensazione famigliare, quando non è al suo posto mi sembra che mi manchi qualcosa.”

J “E’ per questo che dormi con la pistola sotto al cuscino?”

MP “No… ho cominciato a tenerla lì da quando ho iniziato a darti la caccia, del resto non è una novità che tu ti aggiri per casa mia con una certa familiarità!”

J “Vero, ma chissà come mai non ti ho mai svegliato in tanti anni.”

MP “Forse è che non mi sentivo minacciata. Con Tommy la mettevo sempre via. Me ne vergognavo, mi vergognavo di quella parte di me che mi fa sentire legata al
Centro a filo doppio.”

J “Puoi reciderlo.”

MP “E tu lo reciderai?”

J “Non lo so… penso che dipenderà da come andranno le cose con Kate e con te … oltre a Syd, il mio passato, le pergamene, ci sei sempre stata tu come incentivo per rimanere in contatto con il Centro.”

MP “Perché hai messo sulla mia strada Thomas se mi volevi per te?”

J “Perché ho pensato che fosse meglio che almeno uno dei due fosse felice. E in quel periodo lo eri!”

MP “Si, lo ero. Per una notte mi sono sentita libera e poi il mio piccolo mondo mi è crollato addosso.”

J “Mi piaceva guardarvi da lontano, la sensazione che mi arrivava era giusta, pulita, onesta, felice.”

MP “Non me l’avevi mai detto.”

J “Quando avrei potuto dirtela non potevo, mi braccavi! Quando ne ho avuto l’occasione non mi avresti creduto e non era il caso di farti infuriare più di quello che eri.”

MP “Mio… padre, chiunque esso sia, mi ha manipolato per portare alla morte Brigitte. Perché mi vendicassi su di lei, sapeva che lei non avrebbe potuto dirmi chi le aveva dato l’incarico, ha detto solamente che proveniva dalla Torre, e dalla Torre gli ordini posso darli solo quattro persone e una di queste sono io, gli altri sono Raines, Lyle e mio padre.”

J “Mi spiace per come sono andate le cose, vi avrei voluti veramente vedere costruire un futuro assieme.”

MP “Come ti venne l’idea di farci conoscere?”

J “Tommy vide una tua foto e mi chiese chi eri, così ho pensato di dargli una chance.”

MP “Una mia foto?”

J “Si una rara foto dove sorridevi… te l’avevo fatta di nascosto un paio di settimane prima, mi è caduta dal portafoglio.”

MP “Nel portafoglio si tengono le foto della famiglia! Come hai giustificato la cosa.”

J “Gli ho detto che eri un’amica d’infanzia, praticamente una sorella!”

MP “Bugiardo!”

J “L’ho fatto per una buona causa!”

MP “Grazie.”

J “Per cosa?”

MP “Per avermelo fatto incontrare, anche se le cose sono andate come sono andate, il periodo con lui è stato il più felice della mia vita dalla morte di mia madre.”

Lui le strinse più forte a se e le baciò i capelli, sapevano di fiori di campo.

MP “Se non fosse un’emergenza, se non fosse che tutto questo finisce ogni volta che fuori sorge il sole, anche questi momenti con te li considererei meravigliosi, ma lei è sempre presente in un angolo della mia mente.”

J “Penso che sia giusto così, per i propri figli è giusto che ci sia sempre un piccolo spazio per loro, qualsiasi cosa si faccia, soprattutto quando sono in pericolo.”

MP “Jarod promettimi che per il giorno del suo quarto compleanno sarà libera!”

J “Ti assicuro che faro l’impossibile per realizzarlo!”

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Martedì 2 aprile - ore 11.30 AM
In un bosco di Yorkshire – Virginia

Il maggiore Charles e Jarod avevano individuato la costruzione che gli era stata indicata. Il muro di cinta era di mattoni rossi, i rampicanti erano certamente rose anche se non c’erano ancora boccioli in fiore. Il sole faticava a filtrare, sembrava che gli alberi fossero stati fatti crescere selvaggiamente senza un ordine. Tuttavia il prato era curato. Si vedevano degli spazzini che facevano la ronda. C’erano molte telecamere.
Jarod e suo padre con abiti mimetici erano saliti su degli alberi e con dei potenti binocoli controllavano la situazione. Jarod fece cenno di scendere, si ritrovarono poi in una radura vicino alla strada principale dove avevano nascosto il fuori strada.
MC “Deve per forza essere qua! Hai visto quanta vigilanza!”

J “Io non ne sono così sicuro, non vorrei che fosse uno specchietto per le allodole e comunque non c’è modo di entrare qui senza essere visti! Se volessimo entrare dovremmo farlo con un commando di Marines attrezzati per le incursioni pesanti.”

MC “Vero, e non conoscendo la pianta di questo edificio la cosa si fa più difficile!”

J “La cosa che mi crea non pochi pensieri è il fatto che l’abbiano trasferita al Centro per farle fare un simulazione banale con quella del grattacielo! Devono aver avuto altri motivi per il suo trasferimento.”

MC “Già ma cosa? La tua amica al Centro non lo può scoprire?”

J “Al momento è un po’ tagliata fuori da queste cose, forse Broots ha maggiori chance, ma per sicurezza questa notte andrò a fare un giretto al Centro, devo parlare con Angelo. Ora Andiamo.”

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Ore 11.15 PM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

MP “Ma perché devi andarci per forza?”

J “Ho bisogno di incontrare Angelo, solo lui mi può dare delle informazioni, inoltre ho come il sospetto che oltre alla nostra bambina ci sia altro in gioco e la cosa che mi preoccupa è che non so di cosa si tratti. C’èra una vigilanza troppo visibile. Non è tipico del Centro attirare l’attenzione.”

MP “Dove pensi che sia Kate?”

J “Sotto il nostro naso!”

MP “Al Centro?”

J “Si e poi quale motivo l’hanno portata al Centro? Per farle fare una banale simulazione? Ho due possibilità in mente: la prima è che il suo addestramento si terrà al Centro, la seconda ipotesi è che abbiano voluto farla vedere a qualcuno, ma perché? E soprattutto a chi?”

Improvvisamente un lampo di comprensione apparve sul viso di Miss Parker. - “Il Triumvitrato!”

J “Cosa?”

MP “Ma certo, pensaci! Il Centro ha perso te, ha perso Gemini, qualcuno del Centro ha ucciso Matumbo, ha perso le pergamene e se non bastasse sono stati uccisi Aduma e le guardie, anche se è stata data la colpa a te, Raines doveva farsi perdonare in qualche maniera! “

J “Così gli hanno offerto su un piatto d’argento nostra figlia!”

MP “Ho bisogno della mia agenda, devo controllare delle date.”

J “Che date?”

MP “Broots ha trovato dei frammenti di un DSA di Raines dove spiegava che Kate ha costruito il suo Empire State Building 35 giorni prima del suo quarto compleanno!”

J “E il suo compleanno è solamente tra undici giorni!”

MP “Quindi devo prendere la mia agenda, segno sempre certe cose … le cose strane, come le visite degli incaricati del Triumvirato, soprattutto quando avvengono nei fine settimana!”

Miss Parker si mise a frugare nella sua 24 h fino a far uscire un’agenda di pelle rossa, con frenesia si mise a sfogliare le pagine, il dito si fermò su domenica 10 marzo. Era evidenziato in rosso. Miss Parker cominciò a contare i giorni. – “Uno, due, tre, quattro, … “

Jarod le fermò la mano. – “Sono 35 giorni esatti! Ma perché non mi hai parlato di questo DSA?”

MP “Non mi sembrava importante, confermava la sua presenza al Centro e nient’altro. Così pensavo.” – Mentì e lui se ne accorse, ma decise di non dire nulla.

MP “Quando hai ricevuto il sangue e le informazioni da Angelo?”

J “Ho trovato una mail che mi avvertiva che avevo ricevuto posta nella casella postale il 14 marzo, ma sono riuscito ad andare a prendere la busta solamente il 18. Così sono andato a Boston, in un laboratorio di analisi e ho fatto delle analisi.”

MP “Come ti sei procurato un campione del mio DNA?”

J “Sei proprio sicura di volerlo sapere?”

MP “Forse no, ma dato che ci siamo voglio sapere tutto!”

J “Hem… sono venuto qui di notte, volevo rubarti lo spazzolino da denti o la spazzola…”

MP “… ma invece?”

J “… ho preso un po’ di saliva… direttamente dalla fonte.”

MP “Come hai fatto?”

J “Con un semplice cotton fioc!”

MP “Non mi pare di sbavare nella notte!”

J “No… in effetti non mi pare… ti ho fatto aprire la bocca… “

MP “Come?”

J “Così!”

Jarod le si avvicinò e cominciò a baciarla lentamente, prima a labbra chiuse poi sempre con più passione!

Miss Parker lo guardò stupita poi disse: - “E io avrei risposto?”

J “Con un certo ardore in effetti!”

MP “Tu lo sai che se mi fossi svegliata non staremmo facendo questa conversazione!”

J “Avevo tolto il caricatore e la pallottola in canna prima di tentare qualsiasi cosa!”

MP “Ma non l’ho mai trovata scarica?”

J “So il fatto mio!”

MP “Comunque ora so cosa è andato a fare Lyle a Boston la settimana scorsa. Ma perché ci hai messo tanto a dirmi come stavano le cose?”

J “Prima di tutto dovevo verificare i sospetti di Angelo, quindi immaginare come potevano aver fatto e quindi trovare il miglior modo per dirtelo. Sai presentarmi qui una sera con questa notizia prima mi avresti sparato e poi avresti indagato.”

MP “Vero! Così mi hai fatto fare le mie indagini per farmi giungere alle tue stesse conclusioni!”

J “Brava ragazza!”

MP “Prudente il ragazzo prodigio!”

J “Sempre quando ho a che fare con la Regina dei Ghiacci! Ora però devo andare o non riuscirò a trovare Angelo.”

MP “Aspetta!”

J “Dimmi!”

MP “Tieni.” – Lei gli allungava la sua chiave di massima sicurezza, aggiunge: - “Accedi a tutti i livelli con l’eccezione del SL-13! Non avevo quell’autorizzazione nemmeno quando ero a capo della sicurezza.”

J “Al SL-13 non serve la vigilanza! L’ho praticamente creata io la sicurezza di quel sotto livello! Andrò a farci un giretto veloce, ma dubito che venga tenuta là, c’è solamente un super computer. Però mi hai dato un’idea…”

Lui la baciò sulle labbra e scomparve dalla porta sul retro. Miss Parker non sentì nemmeno la macchina che si metteva in moto, entrò nello studio di sua madre, si sedette alla toeletta e cominciò a spazzolarsi i capelli. Appoggiò la spazzola, prese in mano una foto di sua madre e disse: - “Mamma proteggi la mia bambina!” – Sentì una voce che le diceva che tutto sarebbe andato per il meglio.

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Mercoledì 3 aprile - ore 1.35 AM
The Centre
Blue Cove - Delaware

Jarod ormai conosceva quel posto come le sue tasche, gli fu facile girare per i sottolivelli senza incontrare gli spazzini, doveva invece fare maggiore attenzione alle telecamere. Attraverso i condotti di areazione riuscì ad arrivare fino alla stanza di Angelo. Angelo era sveglio, sapeva che sarebbe venuto.

A “Jarod, triste!”

J “Si Angelo, ho bisogno di trovare la mia bambina e per farlo ho bisogno di te!”

A “Angelo visto Kate! Kate arrabbiata!”

J “Perché è arrabbiata?”

A “Perché Raines l’ha punita.”

J “Punita per cosa?”

A “Per aver parlato con Angelo!”

J “Che cosa le ha fatto?”

A “Tolto i libri che Kate ama!”

J “Angelo e a te che ha fatto?”

A “Niente Cracker Jack per Angelo!” – Dicendolo con la voce di Raines, tanto da far sobbalzare Jarod per un istante!

J “Tieni Angelo, te li manda Miss Parker!” – Allungandogli un paio di scatole di Cracker Jack. – “Angelo lei è qui? Kate è qui al Centro?”

A “Si Kate è qui… ma non è mai sola!”

J “Spazzini?”

A “No! Raines o Lyle!”

J “Anche ora?”

A “Si… ora c’è Lyle!”

J “Dove la tengono?”

A “Dove tenevano Timmy!”

J “SL-27? Stanza 155?”

A “Si… si! Brutto posto, orrido posto, posto cattivo, posto malvagio!” – Angelo cominciò ad agitarsi.

Jarod prima di toccarlo pensò alla serenità, ai suoi pochi momenti felici e quindi abbracciò Angelo. Angelo continuò ad agitarsi finché un poco alla volta cominciò a tranquillizzarlo. Jarod gli stava trasmettendo tutte emozioni positive e rilassanti.
Quando lo vide più tranquillo gli disse: “Ma il SL-27 è bruciato! Due volte!”

A “Ricreato SL-27, ma non è SL-27 di Timmy!” – Angelo scattò in piedi e con un carboncino cominciò a scrivere sul muro: SL-27 = sole - L-4 = luna

J “Angelo vuol dire che è Kate è nella torre?”

A “Si, ora si. A Lyle non piace SL-27… sporco!”

J “Angelo mi stai dicendo che Kate è solamente due piani sopra l’ufficio di Miss Parker?”

A “Solo di notte, a Lyle non piace SL-27!”

J “E di giorno dov’è Kate? Dove la tengono?”

A “Lyle porta Kate nel SL-27, prima di Raines!”

J “Angelo mi stai dicendo che Raines non sa che Lyle la porta fuori?”

A “No Raines non sa dove Kate dorme! Lyle dice Kate bimba buona, ma Lyle da a Kate sciroppo, a Kate sciroppo non piace, Kate sputa sciroppo!”

J “Lyle cerca di drogare Kate perché stia buona, ma lei è più furba di lui! Non c’è dubbio è proprio nostra figlia.”

A “Jarod vuole vedere Kate? Vedere non toccare! Pericolo!”

J “Oh si Angelo voglio vederla! Portami da lei!”

Jarod e Angelo percorsero molti condotti dell’aria, con la chiave di massima sicurezza di Miss Parker riuscirono ad intrufolarsi nell’ascensore della Torre e con il loro genio disattivarono il suo sistema di allarme. Invece di scendere al quarto piano, scesero al secondo e passando dai condotti dell’aria che si trovavano nell’ufficio di Miss Parker raggiunsero l’ufficio di Lyle.

Lyle era seduto sulla sua poltrona di pelle nera, i piedi sulla scrivania di cristallo, barba di un giorno sul volto. Sul divanetto c’era qualcosa di raggomitolato, spuntavano i capelli castani e una manina paffuta. Si rigirò sul divanetto e si mise a sedere. Rimase a fissare Lyle, un sorrisino malizioso le illuminò il volto.

“Tutto sua madre” – pensò Jarod.

Da sotto un cuscino del divano tirò fuori un libro illustrato: Curioso Come George. La dedica in terza copertina diceva: All’uomo dal cappello giallo. Da parte della scimmietta che è scappata. Jarod ebbe un sussulto, era il libro che aveva fatto avere a Sydney poco tempo dopo che era fuggito dal Centro.

Angelo sorrise e fece cenno verso se stesso e poi verso la piccola Kate. Jarod comprese, il libro era un regalo di Angelo!

Ad un tratto Kate chiuse il libro e lo nascose, cominciò a guardarsi attorno. Si alzò e andò verso la grata dell’aria. Sorrise e fece ciao con la mano e silenziosamente si rimise nel suo lettino improvvisato. Jarod voleva scendere a prenderla, ma Angelo lo trascinò via.

Quando giungessero nello studio di Miss Parker Jarod disse: - “Perché no Angelo? Era così vicina!”

A “No, non ora. Vieni, vieni.”

Angelo condusse Jarod per molti cunicoli fino ad un terminale del computer. Angelo si frugò addosso fino a trovare un DSA. Lo inserì nel lettore, il video iniziò:

DSA: Raines in primo piano, si spostava e cominciava parlare: “Oggi Catherine ha iniziato a camminare, in anticipo sulla tabella del suo sviluppo psico-motorio previsto per il suo percentile.” L’immagine si spostava su una bambina di circa 8 mesi che senza sostegni camminava traballando verso Raines. L’immagine spariva per comparire nuovamente con un’inquadratura di Raines. “Oggi Catherine dimostra di aver appreso correttamente la lettura dei testi inglesi, da domani inizierà l’apprendimento della lingua francese e tedesca.” L’immagine si spostava e inquadrava una bimba di circa 2 anni che leggeva fluentemente l’Ulisse di James Joyce. L’immagine scompariva nuovamente e riappariva Raines. “Catherine ha appreso le logiche di base della matematica. Domani verrà portata al Centro per verificare le sue abilità creative e confrontarle con quelle di Jarod.” L’inquadratura si spostava e inquadrava una bambina di circa quattro anni intenta a costruire formule matematiche con i cubi. L’immagine scompariva nuovamente e riappariva Raines. “Oggi Catherine ha costruito il suo grattacielo con un guadagno di tempo del 10% su Gemini e del 16% su Jarod. Da domani inizia ufficialmente la sua istruzione di simulatrice. Tengo a sottolineare che mancano ancora 35 giorni al suo quarto compleanno.” L’immagine si concentrava sulla bambina che costruiva con delle Lego una macchina. Poi la bimba guardò in camera e si notò il suo sguardo fiero. Prese in mano la macchina che stava costruendo e la lanciò contro la telecamera. Fine del DSA

Dopo averlo visto Jarod raggiunse le stesse condizioni a cui era giunto Sydney: fare della sua bambina un prototipo da immettere nel commercio.

La nascita di Kate era solo la punta dell’iceberg.

Jarod, utilizzando il terminale davanti a se fece delle correzioni alla chiave magnetica di Miss Parker, riuscendo così a penetrare nel SL-13, fino a raggiungere super computer!

Fece un lungo lavoro di ricerca, finì tutte le PEZ a sua disposizione, ma aveva trovato cosa cercava.

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- Fine quinta parte -

Spero che anche questa sia di vostro gradimento ;)

Alla Prossima parte

Ciao ciao :ciao:
 
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view post Posted on 16/9/2007, 22:25

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CITAZIONE
Lyle era seduto sulla sua poltrona di pelle nera, i piedi sulla scrivania di cristallo, barba di un giorno sul volto.

:sbav:


Molto molto interessante!
 
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IOTH
view post Posted on 17/9/2007, 20:51




aleki77 questa ff mi sta sempre più intrigando....
 
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Aleki77
view post Posted on 17/9/2007, 23:50




Come sempre per non deledure i miei "fans" :P ecco un altro pezzetto ;)

Descent
- Parte sesta -

Ore 5.15 AM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Jarod arrivò a casa di Miss Parker stanco e sporco, ma soprattutto arrabbiato con il mondo intero.
Vide Miss Parker dormire e capì su cosa le aveva mentito, non conosceva i suoi motivi, ma poteva immaginarli: rabbia, dolore, frustrazione, senso di impotenza, queste sensazione si erano susseguite e sovrapposte nelle ultime ore. La sua rabbia e la sua frustrazione scomparvero come neve al sole.

Si fece una doccia veloce e con solo l’asciugamano ai fianchi si stesse vicino a Miss Parker e si addormentò. Meno di un’ora dopo sentì una sveglia suonare, ma la ignorò e quella smise. Si riaddormentò.

Ad un tratto sentì delle labbra fresche che sfioravano le sue, le avrebbe riconosciute tra mille o quanto meno gli procuravano una sensazione assolutamente diversa da quelle che aveva sperimentato fino ad ora! Finse di non reagire, ma quando sentì che lei stava abbassando la guardia la tirò verso di sé e le disse: - “Buongiorno … questo servizio sveglia lo vorrei tutti i giorni!”

MP “Ma non so, te lo meriti?” – Disse con tono giocoso.

J “Penso di si, ho trovato Kate.”

Lei si fece seria e disse: - “Sul serio?”

J “Non ti mentirei mai su questo!”

MP “Dimmi dov’è?” – Disse con la rabbia che le traboccava dalla voce.

J “Solo se mi prometti di non andare a cercarla!”

Miss Parker estrasse dalla fondina la sua S&W e gliela puntò contro, ripeté rabbiosamente scandendo le parole: - “Dov’è mia figlia?”

J “Parker, mettila via! Subito! Ti dirò dov’è solamente se mi giuri sul ricordo di tua madre che non tenterai di incontrarla, di portarla via o qualsiasi altra cosa possa mettere in pericolo te, lei o tutto il resto della squadra!”

MP “Jarod ti prego!” – Implorò.

Jarod le fece pian piano abbassare l’arma, le lacrime cominciarono a scendere sulle guance di Miss Parker. Lei rimise l’arma nella fondina e si rannicchiò tra le braccia di Jarod e disse: - “Te lo giuro sul ricordo di mia madre, non farò nulla che possa mettere in pericolo Kate o uno qualsiasi di noi.”

J “Scusami Parker se ti ho costretta a tanto.” – Le disse baciandola sulla fronte, proprio all’attaccatura dei capelli. – “Ho un piano, ma per realizzarlo ho bisogno di un paio di giorni e di tutta la squadra al completo, poi la potrai abbracciare. Te lo prometto!”

MP “Va bene, ma adesso dimmi tutto!”

J “Sta notte ho incontrato Angelo, lui mi ha detto dove trovarla. Di giorno rimane con Raines nel sottolivello 27 stanza 155 …”

MP “La stanza dove Raines cambiò Timmy in Angelo.”

J “Giusto! La sorveglia lui personalmente … “

MP “Ecco perché il vecchio asmatico negli ultimi giorni non si vede molto in giro!”

J “Di notte invece la sorveglianza passa a Lyle. Lui odia stare nel SL-27 così porta Kate con se nel suo ufficio al quarto piano.”

MP “Quando questa storia sarà finita io e il mio fratellino faremo una lunga e appassionata chiacchierata, solo che lui sarà legato e io avrò un taser di nuova generazione in mano!”

J “Lyle, per fare in modo che Kate dorma, le fa prendere uno sciroppo … che a lei non piace, Angelo dice che riesce a sputarlo. Sta notte l’ho vista nello studio di Lyle. Si è assicurata che Lyle dormisse ed è venuta sotto la grata dove eravamo io e Angelo e con la manina ci ha salutato, poi è tornata sul divano. Angelo le ha lasciato un regalo sotto un cuscino dello studio di Lyle: Curioso Come George. E non le ha portato una copia qualunque, le ha portato quella che io avevo fatto avere a Syd. Oh Parker è bellissima, ha il tuo sorriso, il tuo modo di fare, solo il colore degli occhi ricorda il mio, ma per il resto è uguale a te, come nelle tue foto di te bambina che mi hai mostrato.”

Miss Parker piangeva e rideva nello stesso tempo. Jarod prese i suoi pantaloni e dalla tasca prese un foto e gliela mise tra le mani.

J “L’ha fatta Angelo l’altra notte, voleva dartela, ma era bloccato da Raines a fare delle simulazioni.”

La foto ritraeva Kate che dormiva sul divano di Lyle, il visetto incorniciato dai capelli castani, una manina sotto al viso e dell’altra spuntavano solo le ditine da sotto la coperta.

Miss Parker cominciò a baciarla e la strinse al cuore.

J “Ho scoperto che il Centro è solamente un luogo di transito, non sarà tenuta al Centro ancora a lungo. La notte tra domenica e lunedì verrà spostata, ma non sono riuscito a sapere dove. Per avere un certo margine di tempo, quindi, agiremo la notte tra venerdì e sabato.”

MP “Non è un po’ troppo tardi?”

J “Per la riuscita del mio piano ho bisogno di qualche giorno. Organizzazione, rifornimenti e assalto. Ho diviso il piano in tre parti, ma mi ci vuole del tempo per organizzarmi e sentire il resto della squadra.”

MP “Mi fido di te, se tre simulatori lavorano dall’esterno e uno collabora dall’interno non penso che il Centro abbia possibilità.”

“Tieni!” – Disse Jarod allungandogli la chiave di massima sicurezza. – “Fino a lunedì mattina alle 9.00 hai accesso anche al SL-13. Ma non andare a cacciarti nei guai.”

MP “Non ne ho nessuna intenzione!”

Appena Miss Parker uscì di casa per andare al Centro, Jarod fece una telefonata: - “Ho bisogno di un favore Syd!”

S “Dimmi!”

J “Nei prossimi giorni devi stare attaccato a Miss Parker come un francobollo, anche lasciarla andare in bagno da sola può essere pericoloso?”

S “Pensi che abbia pensieri suicidi?”

J “Peggio, sa dov’è e non vorrei che tentasse una mossa disperata.”

S “Va bene per i prossimi giorni sarò la sua ombra.”

J “Grazie Syd!” – E la conversazione si chiuse.

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Ore 2.00 PM
Una vecchia casa abbandonata alla periferia di Riverview – Delaware

Jarod, suo padre, Jem, Emily ed Ethan erano attorno ad un tavolo e discutevano animatamente il piano proposto da Jarod. Le PEZ abbondavano come sempre quando Jarod prepara una strategia d’attacco.

Jem “Fondamentalmente è un buon piano, ma io e te come facciamo a trovarci a Chicago e a Blue Cove contemporaneamente.”

J “Non lo saremo realmente, andremo là domani mattina, registriamo il servizio e poi lo facciamo andare in onda in differita, ho un radiocronista che è un buon amico in quella città, sono certo che mi può mandare dalle persone giuste, anzi, a dir la verità lo già contattato, e sta facendo un giro di telefonate.”

MC “Come faremo a fare in modo che vedano il servizio nel momento giusto.”

J “Per questo non c’è problema, verrà avvisato da una chiamata anonima.”

MC “Ma vi seguirà?”

J “Oh si! Se il premio fossi solamente io, potrei avere dei dubbi, ma se c’è anche Jem … non impiegherà più di due secondi a decidere.”

MC “Non dovremmo occuparci anche di Donoterase? Definitivamente?”

J “A dir la verità sono andato a fare un controllo sta mattina, per scrupolo, per confermare i dati che avevo trovato: Donoterase è stato smantellato dallo stesso Centro tre mesi fa, quando sono stati certi del potenziale di Kate.”

MC “Che hanno fatto?”

J “Lo hanno liquidato alla solita maniera del Centro: un’esplosione accidentale!”

MC “Sempre molto riconoscenti nel riconoscere la lealtà.”

J “Già! Ethan a che punto sei del tuo piano?”

E “Ho fatto la lista di quello che mi servirà, ce la farai ad avere tutto quello di cui ho bisogno?”

J “Si penso di non aver problemi! Bella l’idea di utilizzare delle bombe accecanti per segnalare la villa dall’alto, ma avrai il tempo a sufficienza per fuggire?”

E “Si se io e papà saremo sincronizzati, ma penso che lei mi darà una mano in caso di problemi.”

EM “Perché mi hai lasciato fuori dall’azione?”

J “Oh Emily senza di te non faremmo più di 10 passi fuori dal Centro sei il nostro piano di fuga B ed eventualmente il rifugio.”

Jem “E io invece a casa a fare il bravo bambino!”

J “Non possiamo rischiare che prendano entrambi, tu sei il piano C, se tutto dovesse andare male tu avrai il tempo per organizzare la liberazione di Kate nel caso non riuscissimo noi, o l’eventuale liberazione di uno di noi se venisse catturato. Sei il nostro bonus!”

MC “E la squadra del Centro?”

J “Loro non devono essere coinvolti direttamente, andranno a Chicago, il Centro potrebbe fare delle ritorsioni su di loro o sulla loro famiglia.”

MC “E Miss Parker?”

J “Lei ha deciso di rimanere al Centro!”

MC “Ma è sua madre!”

EM “Proprio perché lo è, è disposta a sacrificare la sua felicità per quella della figlia. Se lei se ne va Syd e Broots e le loro famiglie pagherebbero per il suo tradimento. Per ora è necessario che le cose vadano così.”

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Ore 3.30 PM
Sim Lab - The Centre
Blue Cove - Delaware

MP “Ragazzi potreste darmi un po’ di spazio? Nemmeno a pranzo ho avuto un po’ di privacy!”

S “E’ per il tuo bene e lo sai!”

MP “Non farò pazzie lo prometto! Ma al bagno vorrei andarci da sola!”

B “Abbiamo avuto istruzione di seguirti anche qui dentro!”

MP “Jarod è morto! Io devo andare in bagno, se volete venire entrate! Fate pure! Ormai non so più che cos’è la privacy!”

Miss Parker furiosa entrò nel bagno. Sydney e Broots si guardarono attorno per qualche istante e facendosi coraggio a vicenda entrarono assieme.

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Ore 7.15 PM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Miss Parker rientrò a casa con un diavolo per capello come si suole dire in queste circostanze.

Trovò Jarod con grembiule improvvisato che preparava la cena. Lei lo guardò con cattiveria e gli puntò l’indice con il tira pugni in faccia e disse: “Tu … tu … pezzo di idiota che non sei altro! Mi hai scatenato tutto il tuo circo attorno! Nemmeno al bagno in pace sono riuscita ad andare!”

J “Vedo che stai meglio rispetto a sta mattina!” – Disse sorridendo soddisfatto.

Miss Parker lo guardò senza capire. “Ma, … cosa?”

J “Sai sentivo la mancanza della Regina dei ghiacci! Vedo che Syd e Broots hanno seguito alla lettera le mie istruzioni!”

MP “Mi volevi vedere arrabbiata? Non capisco?” – Poi ad un tratto un lampo di comprensione attraversò i suoi occhi. “Non era perché non ti fidavi della parola data, ma perché in ufficio fossi del mio solito umore!”

J “Bingo!”

MP “Sei sleale!”

J “Mmm forse, però ha funzionato, nei prossimi giorni fuori da qui dovrai essere la Regina dei ghiacci e soffiare bufera su chiunque si avvicina a te! Se ti vedono triste o pacata capiranno che qualcosa non sta andando per il solito verso!”

MP “Altri scherzi da te per domani?”

J “Si almeno un paio. Il contro alla rovescia è iniziato e tra meno di 60 ore la nostra bambina sarà libera e quindi fino ad allora e possibilmente anche per il seguito, almeno per qualche settimana tu dovrai dimostrarti la Regina dei ghiacci che tanto amiamo e stimiamo. Se ne sentirai il bisogno dirò a Broots e a Syd di ripetere il trattamento di oggi!”

MP “Non ci provare o un calcio dove non batte il sole con i tacchi lo rimedieresti molto facilmente.

Cenarono assieme più rilassati, lui la informò del viaggetto di domani a Chicago e del sistema dall’allarme che le aveva installato in casa. Davanti al fuoco del camino parlarono a lungo dei viaggi che avevano fatto, di cosa volevano vedere ancora, dove avrebbero voluto andare assieme.

Si stuzzicarono a vicenda fino a quando non fecero l’amore con passione, prima sul tappeto del salotto e poi in camera da letto. La cosa che stupì ancora una volta Miss Parker fu la sincronia dei loro movimenti. Non sapeva se fosse intenzionale, eppure uno era nella mente dell’altro e sapeva già cosa stava per accadere, niente sorprese, solo certezze, eppure, per quanto qualcuno lo possa considerare noioso, era quello di cui entrambi avevano bisogno.

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Giovedì 4 aprile - ore 7.00 AM
431 Mountain Spring Road – Blue Cove – Delaware

Il suono della sveglia li trovò abbracciati l’uno all’altra, nudi, con solamente il lenzuolo di raso bianco che li copriva. Ricordando le parole di lui del giorno prima cominciò a dargli dei piccoli bacini a labbra chiuse. Lui rispose lentamente, senza fretta, senza frenesia.

J “Buon giorno!”

MP “Buon giorno a te lab rat!”

J “Regina dei Ghiacci! Dormito bene?”

MP “Perché? Secondo te è dormire chiudere gli occhi per due secondi?”

J “In effetti hai delle borse spaventose sotto gli occhi!”

Lei fece per alzarsi di scatto, ma lui la trattenne addosso a se. “Scherzavo!”

MP “Se vuoi che mantenga la mia aria di imperturbabile Regina devi farmi dormire in po’!”

J “Fino a un paio d’ore fa non mi sembrava che la pensassi in questa maniera! Vorrà dire che la prossima volta mi limiterò a rimboccarti le coperte!”

MP “Fai una cosa del genere e poi potresti non vedere il sorgere il nuovo sole!”

J “Vedremo … ci penseremo domani a come intrattenere sua Maestà! Ma ora dobbiamo alzarci, tu al lavoro, io invece devo prendere un aereo!”

MP “Il lavoro vale più dei viaggi … quindi la doccia è prima mia!”

Jarod la trattenne per una mano. “E se, per il bene dell’umanità consumassimo meno acqua facendola assieme?”

Miss Parker si mordicchiò il labbro inferiore e con un sorriso malizioso gli disse: - “Beh qualcuno dovrà pur sacrificarsi per il bene dell’umanità!”

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- fine sesta parte -


Io mi sono molto divertita a immaginare Broots e Syd che accompagnano Miss Parker in bagno ... soprattutto Broots! :laugh: :laugh: :laugh:

Commentate gente, commentate!

Un bacione a tutti!
:ciao: :ciao: :ciao:

Edited by Aleki77 - 21/9/2007, 21:58
 
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view post Posted on 18/9/2007, 12:10

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Bellaaa!! :D Parti decisamente lollose questa volta :lol:

Jarod mi sa che vuole prendere Kate quando sta con quello stolto di mio marito Lyle nello studio :shifty: Certo che avere una task force di simulatori nn è niente male!! :P
 
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view post Posted on 18/9/2007, 18:00




CITAZIONE (Aleki77 @ 18/9/2007, 00:50)
J “Solo se mi prometti di andare a cercarla!”

Miss Parker estrasse dalla fondina la sua S&W e gliela puntò contro, ripeté rabbiosamente scandendo le parole: - “Dov’è mia figlia?”

J “Parker, mettila via! Subito! Ti dirò dov’è solamente se mi giuri sul ricordo di tua madre che non tenterai di incontrarla, di portarla via o qualsiasi altra cosa possa mettere in pericolo te, lei o tutto il resto della squadra!”

ehi aleki77 hai commesso un errore,la frase detta da jarod doveva essere questa: "solo se mi prometti di non andare a cercarla!"

ps:ho azzeccato?
 
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53 replies since 13/9/2007, 17:09   1392 views
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